Indagine 2002: Le famiglie italiane e il mercato immobiliare

Con questa Indagine,Tecnoborsae il suo Osservatorio Nazionale sul Mercato Immobiliare – ONMI intendono offrire un punto di vista originale sul mercato immobiliare e sul suo grado di professionalizzazione, a partire dalla domanda e, quindi, dalle famiglie.

Il mercato immobiliare residenziale italiano conferma una vitalità notevole, come rilevano i dati ufficiali del Ministero dell’Interno. Infatti, dal 1999 al 2002, il 26,4% delle famiglie italiane ha realizzato una o più transazioni immobiliari: acquisto, vendita o anche locazione di un’abitazione. Ciò significa, in altre parole, che in un triennio il mercato immobiliare ha interessato a diverso titolo circa 5 milioni di nuclei familiari; il fenomeno ha acquistato una particolare rilevanza nell’ultimo anno e mezzo, periodo nel quale sono risultate attive un numero di famiglie superiore a quello del biennio precedente (52% negli ultimi sedici mesi contro il 48% di 1999 e 2000).

In particolare, circa il 24% (del 52%) di coloro che hanno effettuato una transazione immobiliare, l’ha condotta nei primi quattro mesi del 2002, dato che conferma una generale tendenza di interesse verso il mercato degli immobili, che rientra sempre più tra gli investimenti principali delle famiglie italiane. A questa tendenza contribuiscono certamente, nonostante l'elevata pressione fiscale, oltre alla storica propensione delle famiglie verso questo tipo d’investimento, anche l’avvio del processo di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, le incertezze del mercato mobiliare, la possibilità di accedere a mutui con tassi abbastanza favorevoli, nonché fattori di carattere sociologico.

Le transazioni immobiliari più importanti riguardano naturalmente le compravendite. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2000, secondo i dati ufficiali del Ministero degli Interni, per quanto riguarda la compravendita di fabbricati per uso abitativo, i contratti stipulati sono stati 688.000 di cui circa il 50% stipulati al Nord, il 32% al Centro e il restante 18% al Sud e alle Isole; si stima che per l'anno 2001 siano arrivati a 750.000 e per il 2002 ci sia stato un ulteriore incremento.

Per approfondimenti:

 INDAGINE 2002
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