N°115 Panorama di Economia Immobiliare - COMPRAVENDITE
Dal Report immobiliare urbano 2013 di Fiaip risulta che, rispetto al 2012, i prezzi hanno avuto una diminuzione del 12,49% per le abitazioni, mentre il dato complessivo relativo al numero di compravendite si è attestato al -12,77%. Il mercato di tipo non residenziale ha registrato una diminuzione dei prezzi ancora del 17,44% per i negozi, del 17,42% per gli uffici e del 18,66% per i capannoni, con una diminuzione percentuale relativa al numero di compravendite che varia dal 27,60% per i capannoni, al 26,71% per i negozi, fino a circa il 25,67% per gli immobili ad uso ufficio. I dati rilevati per il 2013 indicano una percentuale per il tempo medio di vendita per immobili ad uso abitativo dai 6 ai 9 mesi (32%), in calo rispetto al 2012, mentre rimane stazionario il periodo tra l’incarico a la vendita di 1-3 mesi (7%), diminuisce quello da 3 a 6 mesi (19%) e aumenta quello oltre i 9 mesi (41%); solo l’1% dei contratti viene concluso entro 1 mese. Si rileva, inoltre, una diminuzione della domanda rispetto al 2012, a fronte di un sostanziale aumento dell’offerta di immobili. L’88% delle compravendite vengono effettuate tra privati (soltanto il 12% con imprese o società), delle quali il 42% fa ricorso al sistema creditizio (in leggera riduzione rispetto al 2012). La tipologia più ricorrente di proprietario/venditore è quella di proprietario residente (49%), seguita da proprietario non residente e da imprese costruttrici (20%); invece, la tipologia più ricorrente di acquirente è per il 57% di privato residente mentre il 22% è un privato non residente e solo il 16% è un privato investitore. Gli immobili compravenduti sono inseriti per il 25% in fabbricati che hanno tra i 15 e i 30 anni; stessa percentuale per il patrimonio immobiliare fra i 30 e i 50 anni; solo l’11% fotografa una vetustà dei fabbricati in cui sono inseriti gli immobili oltre i 50 anni. L’approfondimento effettuato nelle nove realtà urbane evidenzia una forte diminuzione generale dei prezzi per le abitazioni in tutte le città, fatta eccezione per Palermo. Alla luce di queste considerazioni, il I semestre del 2014 sarà caratterizzato da una stagnazione del volume degli scambi e da una continua pressione ribassista, da ascriversi essenzialmente alla mancanza di liquidità e al clima di sfiducia generalizzato dei potenziali acquirenti.
Per Tecnocasa i segnali positivi, seppur deboli, che erano emersi sul mercato immobiliare da settembre, si sono riconfermati per tutto il II semestre 2013: la volontà di acquistare casa torna, stimolata dal ribasso dei prezzi e da una timida apertura sul fronte dell’erogazione del credito e i valori immobiliari, in discesa dal II semestre del 2007, hanno raggiunto livelli tali da risvegliare l’interesse degli acquirenti. Nelle grandi città la diminuzione dei valori nel II semestre del 2013 è stata del 4,2%, nei capoluoghi di provincia del 5%, nell’hinterland delle grandi città del 4,6%; dunque, a eccezione dei capoluoghi di provincia, nelle altre due realtà c’è un risultato migliorativo rispetto al I semestre del 2013, soprattutto nelle grandi città, dove i segnali positivi di cui sopra sono percepiti in maniera più marcata. Tra le grandi città Firenze è quella in cui gli immobili hanno perso meno (-2%), seguita da Verona (-2,8%), Milano e Palermo (entrambe con -3,4%). L’hinterland delle grandi città e i capoluoghi di provincia soffrono maggiormente laddove ci sono problematiche legate al mondo del lavoro e difficoltà di collocamento delle nuove costruzioni.; quest’ultimo aspetto è fortemente avvertito nelle cinture metropolitane delle grandi città dove, negli anni scorsi, si era costruito molto. L’analisi per aree geografiche vede una diminuzione dei prezzi del 5,1% nel Nord Italia, del 5% nel Sud Italia e del 4,7% nel Centro. Per quanto concerne le caratteristiche dell’immobile si riconferma, da parte dei potenziali acquirenti, l’interesse per l’acquisto delle tipologie usate e in buono stato. Il prezzo resta la variabile decisiva per chi compra la prima casa e, ancora di più, per l’investitore. I tempi di vendita sono ormai stabili da alcuni semestri: l’analisi, relativa al II semestre del 2013, indica tempistiche di 181 giorni nelle grandi città, 200 giorni nell’hinterland delle grandi città e 202 giorni nei capoluoghi di provincia. Nelle grandi città, per il 2014, si prevede una contrazione dei valori compresa tra -4% e -2%; più complessa la situazione nell’hinterland delle grandi città e nei capoluoghi di provincia, dove la difficoltà di accesso al credito si sente maggiormente e dove le nuove costruzioni in parte sono invendute - per queste ultime potrebbe prevedersi una diminuzione dei valori - di conseguenza, anche le tipologie usate subiranno un ribasso dei prezzi, soprattutto se necessitano di importanti lavori di ristrutturazione. Per queste realtà territoriali ci si aspetta una diminuzione dei prezzi compresa tra -5% e -3%. Anche per il prossimo anno la qualità abitativa sarà premiante.
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N°115 - Marzo 2014 Panorama di Economia Immobiliare |