N°117 Panorama di Economia Immobiliare - MUTUI
Dal rapporto mensile dell’Abi ad aprile 2014 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.848 miliardi di euro, è nettamente superiore all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.726,5 miliardi di euro. A seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti in Italia è ulteriormente cresciuta, le sofferenze lorde sono risultate a marzo 2014 pari a 164,6 mld, dai 162 mld di febbraio. Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è dell’8,6% a marzo 2014 (6,6% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 14,6% per i piccoli operatori economici (12,3% a marzo 2013; 7,1% a fine 2007), il 14% per le imprese (10,3% un anno prima: 3,6% a fine 2007) e il 6,4% per le famiglie consumatrici (5,8% a marzo 2013; 2,9% a fine 2007). Se si considerano le sofferenze nette, si registra una riduzione dai 78,2 miliardi di euro di febbraio ai 75,7 miliardi di marzo, a seguito di operazioni di cessione di prestiti in sofferenza. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è in diminuzione: 4,12% a marzo dal 4,27% di febbraio 2014 (3,37% a marzo 2013; 0,86%, prima dell’inizio della crisi). Ad aprile 2014 in lieve recupero la dinamica dei prestiti bancari. Il complesso dei finanziamenti registra un’ulteriore attenuazione della variazione negativa su base annua (-2,5% dal -3,1% del mese precedente). I finanziamenti a famiglie e imprese si posizionano sul -2,2% come variazione annua ad aprile 2014, era -2,1% il mese precedente e -4,5% a novembre 2013. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.848 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.426 miliardi di euro. Ad aprile 2014 i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati in Italia su livelli storicamente molto bassi. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è posizionato al 3,39% (3,45% il mese precedente, segnando il valore più basso da luglio 2011; 5,72% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato al 3,47% dal 3,45% di marzo 2014 e dal 3,48% di febbraio (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,90% (3,88% il mese precedente; 6,18% a fine 2007). Ad aprile 2014 il tasso medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie), in Italia si è collocato all’1,78% (1,80% a marzo 2014; 2,89% a fine 2007). Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), è sceso allo 0,92% (0,94% a marzo 2014), così come quello sulle obbligazioni al 3,33% (3,37% a marzo 2014). Il rendimento dei PCT è sceso dall’1,92% all’1,86%. Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, ad aprile 2014 è risultato pari a 212 punti base (208 punti base a marzo 2014). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).
ll mese di aprile, secondo Crif ha fatto nuovamente registrare un segno positivo nella domanda di mutui da parte delle famiglie italiane, con un +12,6% rispetto allo stesso mese del 2013. Il trend positivo, iniziato con l’inversione di tendenza dello scorso luglio, si è ulteriormente consolidato nei primi quattro mesi del 2014, che hanno fatto registrare complessivamente una variazione del +10,4% rispetto al pari periodo 2013. Le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono indicate in valori ponderati, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi. Per quanto consistente, il rimbalzo del numero delle richieste, tuttavia, non è sufficiente a colmare il pesante ritardo accumulato nel biennio precedente, che aveva portato i volumi a dimezzarsi. Come dimostra chiaramente la tabella seguente, che raffronta la domanda di mutui registrata nel I quadrimestre del 2014 con quella degli anni precedenti, la distanza appare ancora forte e la strada verso un pieno recupero appare ancora lunga. Nonostante la ripresa della domanda di finanziamenti per l’acquisto della casa si stia consolidando, l’importo medio richiesto si è attestato nel mese di aprile a 124.812 euro, mantenendosi su un valore più contenuto rispetto al corrispondente mese dello scorso anno (quando era stato pari a 128.146 euro) e nettamente inferiore ai 140.942 euro dell’aprile 2010, quando venne toccato il picco degli ultimi 5 anni. Questa dinamica è rafforzata anche dall’analisi di CRIF sulla distribuzione per fasce di importo richiesto: nei primi quattro mesi del 2014 le domande da parte delle famiglie italiane si sono nuovamente concentrate in prevalenza sotto i 75.000 euro (con una quota in crescita rispetto al 2013 di 2,3 punti percentuali) e nella fascia compresa tra i 100.000 e i 150.000 euro, entrambe con una quota pari al 28,5% del totale. Per quanto riguarda la distribuzione della domanda di mutui per durata, invece, la classe compresa tra i 25 e i 30 anni continua a essere la preferita dalle famiglie italiane, con una quota del 28,1% del totale, seguita dalla fascia tra i 15 e i 20 anni, con il 22,3%.
Per Kiron nell'arco del 2013 le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 21.503,92 milioni di euro. Rispetto al 2012 si registra una variazione delle erogazioni pari a -13,1%, per un controvalore di -3.252,75 mln di euro. I volumi sono ancora in contrazione ma l’andamento è in lieve miglioramento rispetto all’anno scorso, quando le erogazioni si erano dimezzate. A livello trimestrale viene confermato l’andamento in discesa riscontrato annualmente, ma il II semestre dell’anno ha fatto registrare segnali positivi. Infatti, il III e il IV trimestre 2013 chiudono con un calo del 7% circa, a fronte del -15/-20% della prima parte dell’anno. Anche per il 2013 il Nord-Ovest si conferma leader per volumi erogati, con 7.600 mln di euro, seppur in calo del 13,9%. Il Nord-Est, invece, risulta l’area che meno ha subito l’involuzione del mercato dei mutui (-7,4%). L’erogato totale ammonta a 5.000 mln di euro, lo stesso valore dell’Italia Centrale, che però perde il 13% su base annua. In netta diminuzione anche il Mezzogiorno (-17,3%), dove sono stati erogati 2.650 mln di euro; chiude l’Italia Insulare, che eroga 1.250 mln di euro, ossia il 20,6% in meno rispetto al 2012. Attraverso la base dati interna di Tecnocasa è stata analizzata la tendenza rispetto alla quantificazione media dell’importo di mutuo. Tale indicatore è da intendersi riferito alla media delle operazioni erogate nei dodici mesi antecedenti la data di rilevazione. Il ticket medio nazionale si è attestato a circa 109.800 €, in diminuzione del 4,5% rispetto a quanto rilevato nel corso del 2012 (115.000 €), per un controvalore di circa -5.200 €. Il ticket medio di mutuo visto a livello regionale continua a essere per ragioni socio-economiche difforme sul territorio nazionale. Durante il 2013 il mercato dei mutui alla famiglia ha privilegiato l’accesso al credito a mutuatari di età media (35-45 anni) in cerca della prima casa. Per ottenere un finanziamento è stata fondamentale la situazione lavorativa del richiedente: la stabilità del posto di lavoro è stato un elemento chiave, valutato positivamente soprattutto quando l’operazione ha coinvolto più portatori di reddito, per esempio il coniuge, un genitore o, in ogni caso, un parente di primo grado. L’altro elemento discriminante è stato l’apporto personale nell’operazione: maggiore è stato il capitale investito nell’operazione dai richiedenti, migliore è stato il giudizio di fattibilità dell’istituto. Per i prossimi mesi si prevede un andamento in linea con quanto rilevato nel 2013, con un probabile e lieve incremento delle erogazioni nella seconda parte del 2014.
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