N°118 Panorama di Economia Immobiliare - MUTUI

Dai dati resi noti dall’Istat relativi al IV trimestre del 2013 le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche (68.468, -1,3% rispetto al IV trimestre del 2012), confermano un rallentamento della decrescita già segnalato nei primi tre trimestri, chiudendo l’anno con una flessione complessiva del 2,9% sul 2012. Anche per la stipula di mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare l’arco temporale 2006 - 2012 è caratterizzato da una costante e marcata flessione: il calo, che nel 2008 era stato del 17,9% rispetto al 2006, raggiunge il 27,6% nel 2011 e il 56% nel 2013. Nel IV trimestre del 2013 le Isole (-12,9%), registrano valori ancora fortemente negativi e segue il Sud (-2,8%), per le stipule di mutui e altri finanziamenti con concessione di ipoteca immobiliare. Valori inferiori alla media nazionale si osservano invece nel Nord-Est (-0,8%), al Centro (-0,7%) e, soprattutto, nel Nord-Ovest, dove la variazione trimestrale segna un +0,8%. Il 2013 registra complessivamente 254.959 convenzioni per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, con le Isole (-13,2%), a sperimentare la variazione peggiore sul 2012 e il Centro (-0,6%), quella meno negativa. Nel complesso dei quattro trimestri, rispetto alla media nazionale, soffrono maggiormente gli Archivi con sede nelle città metropolitane (-3,2%), rispetto agli Archivi dei centri minori (-2,6%). In base ai dati resi noti dall’Abi a maggio 2014 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.837,4 miliardi di euro, è nettamente superiore all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.724,5 miliardi di euro. Inoltre, a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti in Italia è ulteriormente cresciuta e le sofferenze lorde sono risultate ad aprile 2014 pari a 166,4 mld, dai 164,6 mld di marzo. Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è dell’8,8% ad aprile 2014 (era 6,8% un anno prima e 2,8% a fine 2007). Il complesso dei finanziamenti registra una lieve contrazione su base annua (-2,9%, lo stesso valore del mese precedente, e dal -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo). I finanziamenti a famiglie e imprese si posizionano sul -2,1% come variazione annua a maggio 2014, lo stesso valore del mese precedente, e -4,5% a novembre 2013. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.837,4 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.424 miliardi di euro. Tuttavia, i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati in Italia su livelli storicamente molto bassi. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è posizionato al 3,33% (3,34% il mese precedente, segnando il valore più basso da luglio 2011; 5,72% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato al 3,32% dal 3,35% di aprile 2014 (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,88% (3,90% il mese precedente; 6,18% a fine 2007). Infine, lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a maggio 2014 è risultato pari a 214 punti base (215 punti base ad aprile 2014); prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).
Mentre i dati sul numero di erogazioni di mutuo da gennaio ad oggi avevano fatto tornare il sorriso, quando oggetto d’esame sono gli importi erogati la situazione è meno rosea: secondo Mutui.it e Facile.it rispetto a sei mesi fa la cifra che gli italiani sono riusciti a ottenere dalle banche è calata; l’erogato medio ad aprile 2014 è stato di 106mila euro, dieci punti percentuali in meno rispetto alla rilevazione fatta a ottobre 2013. L’analisi tanto delle richieste di mutuo quanto degli erogati registrate nello scorso aprile dai portali Mutui.it e Facile.it, ha messo in luce l’aumento del divario tra quanto gli italiani chiedono e quanto riescono effettivamente a ottenere dalle banche, ormai giunto al 20% (era solo dell’8% a ottobre). La richiesta media è salita del 7%: si punta a ottenere 132mila euro, contro i 123mila dello scorso ottobre; l’erogato medio, di contro, è calato del 10%, fermandosi a poco più di 106mila euro. Il cosiddetto loan to value, vale a dire la percentuale erogata in rapporto al valore dell’immobile scende drasticamente, passando dal 52% al 44%. Per quanto concerne il mutuo prima casa salgono gli importi richiesti – si passa da 129.000 a 138.000 euro in sei mesi (+6%) – ma cala la cifra media erogata, che passa da 129.000 a 117.000 euro (-10%). Mentre il divario tra richiesta ed erogazione si allarga (i due valori divergono del 17%), la percentuale finanziata scende al 55% (era al 62% nella rilevazione precedente). Questo calo è dovuto, in parte, al leggero aumento del valore medio degli immobili acquistati attraverso il finanziamento per la prima casa (+2% rispetto a sei mesi fa). Rimane stabile a 24 anni la durata media del mutuo prima casa richiesto, mentre cresce a 22 quella del mutuo erogato.


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N°118 - Giugno 2014 Panorama di Economia Immobiliare