N°123 Panorama di Economia Immobiliare - MUTUI
Dal rapporto mensile dell’Abi emerge che a ottobre 2014 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.814,9 miliardi di euro, è nettamente superiore, di quasi 117 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.698 miliardi di euro. Inoltre, a ottobre 2014 è in ulteriore lieve miglioramento la dinamica dei prestiti bancari. Il complesso dei finanziamenti registra una ancor più lieve contrazione su base annua (-1,9% in miglioramento rispetto al -2,2% del mese precedente e dal -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo). I finanziamenti a famiglie e imprese si posizionano al -0,8% come variazione annua a ottobre 2014, lo stesso valore del mese precedente e -4,5% a novembre 2013. Questo di ottobre 2014 per i prestiti bancari è il miglior risultato da maggio 2012. Inoltre, tale dinamica dei prestiti bancari, ancorché in misura più limitata, non è una caratteristica solo italiana ma si registra anche a livello dell’intera Area dell’euro. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.814,9 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.414,5 miliardi di euro. I tassi di interesse sui prestiti si sono assestati in Italia su livelli ancor più bassi, in virtù della progressiva riduzione dei tassi Bce. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è ridotto al 2,92% (2,99% il mese precedente, segnando il valore più basso da novembre 2010; 5,72% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è ridotto al 2,82% (il valore più basso da febbraio 2011), dal 2,97% di settembre 2014 (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,72% (3,76% il mese precedente; 6,18% a fine 2007). Tuttavia, a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti in Italia è ulteriormente cresciuta, le sofferenze lorde sono risultate a settembre 2014 pari a quasi 177 mld, dai 174 mld di agosto. Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è del 9,3% a settembre 2014 (7,5% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 15,6% per i piccoli operatori economici (13,2% a settembre 2013; 7,1% a fine 2007), il 15,4% per le imprese (12% un anno prima; 3,6% a fine 2007) e il 6,7% per le famiglie consumatrici (6,2% a settembre 2013; 2,9% a fine 2007). Anche le sofferenze nette registrano a settembre un aumento, passando dai 79,5 miliardi di agosto agli 81,4 miliardi di settembre. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,50% a settembre dal 4,41% di agosto 2014 (3,85% a settembre 2013; 0,86% prima dell’inizio della crisi). Infine, lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, ad ottobre 2014 è risultato pari a 215 punti base (216 punti base a settembre 2014); prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti a fine 2007).
L’ultimo aggiornamento del Barometro Crif evidenzia che nel mese di ottobre 2014 cresce ulteriormente il numero di domande di mutuo presentate dalle famiglie italiane agli istituti di credito (quindi istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online), facendo registrare l’incremento più elevato dalla fine del 2009 a oggi, con un eloquente +22,1% rispetto allo stesso mese del 2013. In termini aggregati, nei primi 10 mesi dell’anno in corso il numero di richieste di mutui ha segnato una crescita del +13% rispetto al pari periodo del 2013. Tuttavia, allargando il confronto rispetto al triennio 2009-2011, il divario appare ancora netto. Indubbiamente, nell’ultimo anno e mezzo la domanda di mutui ha fatto registrare incoraggianti segnali di ripresa ma è doveroso sottolineare come essa sia sostenuta anche dalla crescita delle richieste di surroga stimolate dalla contrazione degli spread offerti dalle banche. L’importo medio dei mutui richiesti che, nei primi 10 mesi dell’anno, è stato pari a 124.174 euro, in calo del -2,6% rispetto al pari periodo dello scorso anno (quando l’importo medio era pari a 127.523 euro) e del -10,3% rispetto al 2008, quando la crisi economica non si era ancora manifestata. Coerentemente con la dinamica osservata, analizzando le classi di importo nell’aggregato dei primi 10 mesi dell’anno, si evidenzia come nella distribuzione delle richieste di mutui la fascia inferiore ai 75.000 euro e quella di importo compreso tra i 75.000 e i 100.000 euro siano le uniche a far registrare un aumento, pari rispettivamente a +1,5 punti percentuali e +0,3 punti percentuali. La classe al di sotto dei 75.000 euro e quella compresa tra i 100 e i 150.000 euro continuano, invece, a essere le preferite dagli italiani, rispettivamente con una quota pari al 28,3% e al 28,6% del totale. Dal punto di vista della durata dei mutui richiesti, invece, l’incremento più sostenuto è quello registrato nella classe compresa tra i 10 e i 15 anni (+0,6 punti percentuali rispetto al pari periodo 2013); al contrario, la classe tra i 25 e i 30 anni, pur rappresentando la quota maggiore sul totale, pari al 27,2%, è quella che ha fatto registrare la contrazione più consistente (-1,1 punti percentuali). Infine, in relazione all’età dei richiedenti, la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni si conferma essere quella prevalente, con una quota pari al 34,7% del totale, seguita da quella tra i 25 e i 34 anni (27,6%).
Dopo anni di predominio incontrastato dei mutui a tasso variabile, l’autunno 2014 evidenzia un nuovo fenomeno. Lo rivelano i dati di MutuiOnline a ottobre, che segnala un aumento delle richieste di mutui a tasso fisso del 14,2% rispetto al II semestre 2013. Va precisato, tuttavia, che i mutui a tasso fisso erogati rappresentano il 23% del totale dei finanziamenti, contro il 20,8% del 2013. In altre parole, a fronte di un aumento delle richieste, le effettive erogazioni rispondono al trend dei mesi precedenti e dell’anno scorso.
Buoni segnali di ripresa arrivano, finalmente, nel mercato dei mutui casa: mentre la domanda di finanziamento è cresciuta sensibilmente per tutto il corso del 2014, nel corso degli ultimi 6 mesi è tornato a crescere anche l’importo medio erogato. Secondo Mutui.it e Facile.it nello scorso semestre il finanziamento medio concesso è ammontato a quasi 114.000 euro, il 7% in più rispetto alla rilevazione di aprile scorso. I portali Mutui.it e Facile.it hanno analizzato le richieste e gli erogati di mutuo registrati nel periodo compreso tra maggio e ottobre 2014: i risultati offrono segnali incoraggianti anche nel confronto tra la cifra che si richiede e quella che poi si riesce effettivamente a ottenere dalle banche. Se nella rilevazione precedente (aprile 2014), il divario era arrivato addirittura al 20%, adesso gli italiani alle prese con i finanziamenti per l’acquisto di casa puntano a 126.000 euro e ne ottengono solo l’11% in meno. Si torna ad avvicinarsi ai dati di ottobre 2013, in cui domanda e importi erogati differivano dell’8%. Torna a salire anche il loan to value, ossia la percentuale erogata in rapporto al valore dell’immobile che si acquista. Mentre nella precedente rilevazione il LTV era sceso drasticamente al 44% – in buona parte per la forte presenza di surroghe, tornate in auge dopo un periodo di stallo grazie agli spread più bassi imposti dalle banche – nel semestre considerato questo sale al 49%, anche per una leggera contrazione (-3%) del valore medio degli immobili acquistati. Stabile rispetto a sei mesi fa tanto la durata del mutuo erogato (21 anni), quanto l’età media del mutuatario (41 anni). Sul fronte della domanda, il tasso variabile resta il preferito: viene richiesto dal 59,4% di chi vorrebbe un finanziamento casa. Le domande di tasso fisso, di contro, si fermano al 31,5%, mentre quelle basate su un tasso misto sono solo il 9,1% del totale. Prendendo in considerazione solo richieste ed erogazioni di mutui prima casa il quadro muta, anche se parzialmente: mentre calano gli importi richiesti – si passa da 138.000 a 132.000 euro in sei mesi (-4%) – sale la cifra media erogata, che passa da 117.000 euro a 122.000 euro (+5%); se il divario tra richiesta ed erogazione si riduce (i due numeri adesso divergono solo dell’8%), la percentuale finanziata sale al 60% (era al 54% nella rilevazione precedente); stabile a 24 anni la durata media del mutuo prima casa richiesto, arriva a 23 quella del mutuo erogato.
Per Prestitionline.it nei primi dieci mesi del 2014 i prestiti per la ristrutturazione della casa si sono distinti (insieme a quelli per l’acquisto di un’auto usata e per l’arredamento), tra quelli maggiormente erogati agli italiani, conquistando una fetta di mercato del 30,3%. La durata più richiesta dei finanziamenti (tra tutte le categorie di prestito), è stata di 84 mesi, seguita da quella a 60 mesi. L’importo medio erogato si è attestato sui 10.709 euro, in calo rispetto a quello del II semestre del 2013 ma in leggero aumento rispetto alle precedenti rilevazioni. Quanto alle aree geografiche di erogazione, il dato aggiornato risulta in linea con le precedenti rilevazioni per quanto riguarda il Nord Italia e per le Isole, mentre si sono registrati segnali incoraggianti al Sud, dove a ottobre si è registrato un aumento dell’1,2%.
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