N°126 - Panorama di Economia Immobiliare - Febbraio 2015

SubTitle: COMPRAVENDITE

Da un’analisi del Censis lasciare la casa ai figli è il modo in cui oggi 11,3 milioni di famiglie italiane pensano di dare un aiuto ai loro discendenti. Sono 2,3 milioni le famiglie che li sosterranno dandogli un anticipo per l'acquisto di un'abitazione o fornendo le garanzie per ottenere un mutuo e 1,1 milioni di famiglie aiuteranno i figli lasciando loro un immobile di proprietà diverso dalla casa. Il mattone come forma di sostegno per il futuro è una propensione antica, confortata dai più recenti segnali di ripresa del mercato immobiliare. Intanto, le compravendite di abitazioni sono ripartite: +3,7% nel III trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e +13,9% i mutui, poiché i tassi di interesse sui mutui ai minimi storici (i variabili all'1,5%, i fissi intorno al 3%), danno una spinta al mercato. E se la ripresa dei consumi ancora non si vede, ciò dipende dal fatto che oggi domina la sobrietà; infatti, il ciclo del consumismo come simbolo di stato si è chiuso per il ceto medio ma, dopo un lungo periodo di stallo, tornano i consumi tipici della middle class come l'automobile nuova: a gennaio le immatricolazioni delle auto piccole, medie e delle utilitarie sono aumentate dell'11,6% rispetto al gennaio 2014, a fronte di un -3,2% registrato nello stesso periodo nel segmento superiore e di alta gamma.
Secondo Standard&Poor's per il 2015 si prevede un ulteriore calo dei prezzi delle case in Italia, pari a circa il 2%, seguito da un'inversione di tendenza, presumibilmente del +1%, solo nel 2016; dunque, bisognerà aspettare il 2016 per veder tornare a crescere i prezzi degli immobili in Italia. Inoltre, dall'analisi dell'agenzia di rating, da marzo 2008 a fine del 2014, i prezzi delle case sono crollati in media del 24%; tuttavia, nel IV trimestre 2014 le compravendite sono tornate ad aumentare e a spingere gli acquisti, soprattutto a Roma e nelle altre grandi città, sono state proprio le basse quotazioni delle case. Infatti, tra ottobre e dicembre, le compravendite sono cresciute del 4,1%, mentre i prezzi sono diminuiti ancora del 3,8%. La ripresa nel mercato immobiliare dipenderà soprattutto dal rafforzamento dell'economia. L’agenzia prevede che l'economia in Italia si riprenderà gradualmente, con un ritorno alla crescita nella prima parte del 2015. Finora, quello con cui il settore si trova a fare i conti sono un difficile accesso al credito, una stretta finanziaria e prospettive economiche incerte e le previsioni di Standard & Poor's per il nostro Paese rimangono ferme ai calcoli di fine 2014, quando l'agenzia ha stimato un aumento del Pil dello 0,2% nel 2015 e dello 0,8% nel 2018. Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe contribuire a rilanciare i consumi, precisano gli analisti, ma non tanto da modificare in modo determinante il ritmo di crescita.
L’analisi delle compravendite realizzate da Tecnocasa evidenzia che, nel I semestre del 2014, l’85,7% delle compravendite riguarda le abitazioni usate e il 14,3% le tipologie di nuova costruzione. A livello nazionale, considerando solo le compravendite di tipologie nuove, la tipologia più acquistata è il trilocale, seguita dal bilocale e poi dalle soluzioni indipendenti o quelle semindipendenti. La stessa analisi sulle tipologie usate vede al primo posto il trilocale, seguito dal bilocale e poi dal quattro locali. Nelle grandi metropoli la percentuale delle compravendite di tipologie usate sale al 95,9%, quella delle costruzioni nuove è al 4,1%, mentre nei capoluoghi di provincia la percentuale delle compravendite che ha per oggetto un immobile usato scende al 90,8% e il nuovo sale al 9,2%; invece, nell’hinterland delle grandi città la percentuale degli scambi che hanno per oggetto un immobile nuovo è ancora più elevata, 16,5%, e l’usato scende all’83,5%. Questi dati confermano che le soluzioni nuove sono maggiormente scambiate nell’hinterland, dove negli anni del boom immobiliare sono stati fatti tanti interventi di nuova costruzione che all’epoca venivano acquistati perché meno costosi rispetto ai prezzi delle grandi città. Invece, in questo momento i potenziali acquirenti prediligono, in linea di massima, le abitazioni usate e in buono stato perché temono di iniziare lavori di ristrutturazione; ciò non toglie che l’esistenza degli incentivi fiscali porti ad acquistare immobili da ristrutturare, ma solo se il prezzo è particolarmente conveniente e tale da giustificare il peso dei lavori di ristrutturazione. Attenzione alle nuove costruzioni e ai criteri di efficienza energetica si registrano da parte di chi acquista casa in località turistiche e in parte anche dagli stranieri che acquistano nel nostro Paese.
Tecnocasa ha realizzato un’analisi sulle compravendite di nuda proprietà effettuate dalle agenzie affiliate, nella prima parte del 2014. Il campione esaminato evidenzia che il 73,2% degli acquisti di nuda proprietà è finalizzato all’investimento a lungo termine, il 23,2% riguarda l’abitazione principale e solo il 3,6% ha come obiettivo la casa vacanza. Gli acquirenti hanno un’età compresa fra 35 e 54 anni nel 71,5% dei casi, spesso si tratta di genitori che acquistano per i figli, mentre i proprietari hanno un’età superiore a 45 anni nell’ 85,2% dei casi. L’analisi punta poi l’obiettivo sulle motivazioni che spingono i proprietari a vendere con la formula della nuda proprietà: più della metà dei venditori (57,4%), lo fa per reperire liquidità e, quindi, per mantenere un certo tenore di vita oppure per far fronte a esigenze legate all’avanzare dell’età e a volte per sostenere i figli nell’acquisto dell’abitazione; nel 31,5% dei casi si cerca di migliorare la propria qualità abitativa. Per quanto riguarda lo stato civile dei proprietari risulta che il 53,7% è single (celibe/nubile, divorziato/separato, vedovo/a) e il 46,3% coniugato; le proporzioni sono diverse se si analizza lo stato civile degli acquirenti, infatti nel 67,9% dei casi si tratta di persone coniugate e nel 32,1% di single. La ricerca si concentra sulle tipologie abitative maggiormente scambiate con la formula della nuda proprietà: al primo posto ci sono i trilocali con il 43,1% delle preferenze, seguiti a distanza dai bilocali con il 23,5%.


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