N°127 - Panorama di Economia Immobiliare - Febbraio 2015
SubTitle: COMPRAVENDITE
Il prezzo delle case di seconda mano in Italia sperimenta un altro calo a gennaio, registrando una flessione dell’1,2% rispetto al mese precedente. Se si prende come riferimento lo stesso periodo dell’anno scorso la caduta accumulata è del 4%, dai 2.139 euro ai 2.053 euro attuali. E’ la fotografia di idealista.it che, a partire da quest’anno, rileverà tutti i mesi i prezzi di vendita delle abitazioni e le relative variazioni tendenziali, al fine di osservare con continuità la dinamica dei valori di mercato. I prezzi sono cresciuti solo in Trentino Alto Adige (2,1%), Veneto (1%) e Valle d’Aosta (0,6 %); quotazioni invariate in Abruzzo, mentre il resto dei mercati regionali esordiscono nel 2015 con un trend negativo e con i maggiori decrementi in Molise (-1,9%), Marche e Lazio - queste ultime con un calo medio dell’1,4%. La Liguria conferma il primato di regione più cara d’Italia con una media di 2.858 euro al metro quadro, seguita da Lazio (2.805 euro/mq) e Valle d’Aosta (2.461 euro/mq), che scalza la toscana dal podio dei prezzi regionali. Al polo opposto c’è la Calabria, la regione dove le case costano meno, con una media di 1.013 euro al mq dopo l’ulteriore flessione di questo mese.
Cautela a parte, gli operatori del settore immobiliare – intervistati nel corso del III quadrimestre 2014 – rivelano entusiasmo per il futuro: è questo l’atteggiamento emerso dalle rilevazioni del Sentiment del mercato immobiliare. Rispetto a qualche mese fa salgono – notevolmente – le aspettative registrate dall’Osservatorio che è basato sull’indagine qualitativa elaborata dall’Università degli Studi di Parma in collaborazione con Sorgente Group Spa e Federimmobiliare. La ricerca è frutto di interviste a circa duecento operatori del mercato immobiliare, appartenenti ai settori del trading, development, property, facility, progettazione, valutazione, consulenza, finanza immobiliare. Il risultato più incoraggiante è quello registrato dall’Indice Fiups che passa da un timido 17,98 del II quadrimestre 2014 a un 19,5, ben oltre la soglia psicologica di 18 della prima rilevazione effettuata nel 2011. Incidono molto le aspettative del panel degli operatori e dei professionisti, secondo i quali la propria attività migliorerà nei prossimi mesi: lo sostiene il 50,7% degli intervistati contro il 36,7% dello scorso quadrimestre; solo il 7% pensa, invece, a un ridimensionamento, contro il 21,11% dell’anno scorso. Interessante il dato di chi pensa di assumere nuovo personale (32,79%), contro lo scarso 4,92% degli operatori che intende piuttosto effettuare licenziamenti. Forse, sulla scia di Expo 2015, anche i prezzi potrebbero tornare a crescere o tutt’al più rimanere stabili e sembra ormai un ricordo la caduta degli anni precedenti, soprattutto per alberghi e negozi. La novità forse più rilevante, che l’indice Fiups riflette pienamente, è tuttavia la riduzione dei tempi di compravendita: per una quota superiore al 20% le risposte sono a favore di una moderata riduzione sia per la vendita di negozi che di alberghi. Infine, per la prima volta sembra più facile vendere gli immobili, a dimostrazione del rinnovato interesse verso il settore e diminuisce, anche se di poco, lo sconto praticato al momento della vendita.
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