N°147 - Panorama di Economia Immobiliare - Gennaio 2016

SubTitle: COMPRAVENDITE E LOCAZIONI

MERCATO RESIDENZIALE: BUONE LE PROSPETTIVE PER IL 2016 – CASA.IT
Nel 2015 il mercato immobiliare residenziale italiano lancia segnali positivi ma contrastanti: questo il quadro che emerge dall’Osservatorio di Casa.it sul mercato residenziale italiano. Infatti, da un lato si evidenzia, rispetto alla fine del 2014, un leggero calo (-1,9%) dei prezzi degli immobili residenziali in offerta sul mercato, con il valore medio di vendita al metro quadro pari a circa 1.900 euro. Anche l’indice Key Market Price, ovvero il prezzo ideale che avvicina al meglio la domanda e l’offerta, è in calo del 6,5%. Dall’altro però, sempre rispetto al 2014, si registra un aumento della domanda di abitazioni (+3,9%) e dell’offerta (+2,9%), si stima l’incremento del numero di compravendite e si riduce la forbice tra i prezzi di offerta e di domanda (+9,5% del 2015 vs +11,2% del 2014). Per quanto riguarda la domanda, inoltre, gli italiani cercano bilocali e trilocali situati in zone semicentrali o periferiche e sono disposti a investire, in media, circa 154.000 euro, con un range che va, prendendo come riferimento i capoluoghi di regione, dai 71.500 euro di Campobasso ai 253.500 di Milano. Milano, sempre tra i capoluoghi di regione, è anche la più cara (3.900 euro/mq), seguita da Roma (3.550 euro/mq) e Firenze (3.300 euro/mq), mentre la più “economica” è Campobasso (1.100 euro/mq). Cosa ci si aspetta per il 2016? Aumento ulteriore delle compravendite (+8%), stabilizzazione dei prezzi di vendita, crescita della domanda.

CASE, NON SI ARRESTA IL CALO DEI PREZZI: -5% NEL 2015 – IDEALISTA.IT
Nel corso del 2015 si è accelerata la caduta del prezzo dell’usato in Italia, dove i valori delle abitazioni sono calati del 5%, a 1.973 euro/m² dopo un’ulteriore flessione dell’1% nell’ultimo trimestre. I prezzi hanno continuato a scendere confermando una tendenza in atto ormai dal 2010, anche se in alcune delle principali piazze immobiliari del Paese le quotazioni presentano variazioni positive. L’anno si chiude con un calo dei valori oltre le attese, ma il quadro generale, in graduale miglioramento, fa ben sperare per un 2016 vivace sul fronte delle transazioni e più stabile sul fronte dei prezzi. Valori che, secondo le attese, potrebbero oscillare in una forbice compresa tra il -2,5% e lo 0%, dato rivisto a ribasso dopo il risultato dell’ultimo trimestre inferiore alle aspettative. A livello regionale solo la Valle d’Aosta chiude l’anno con un bilancio positivo relativamente ai prezzi del già esistente: 1,1%; in tutte le altre Regioni si assiste a un deprezzamento del valore immobiliare della casa, con la maggior caduta in Friuli Venezia Giulia, dove i valori sono calati dell’8,3% negli ultimi dodici mesi. A seguire si collocano il Piemonte (-8%) e la Lombardia (-7,2%). I ribassi minori sono stati nelle Marche (-0,9%) e in Trentino Alto Adige (-0,6%). La Liguria, con 2.734 euro/m², continua a guidare la graduatoria dei prezzi a livello regionale, seguita dal Lazio (2.648 euro/m²) e Valle d’Aosta (2.473 euro/m²); all’opposto c’è la Calabria, fanalino di coda con i suoi 976 euro/m². Il 2015 è stato un anno che ha visto la prevalenza di valori negativi molto marcati a livello provinciale, con prezzi in calo in 67 delle 103 macro aree rilevabili nel Rapporto, segno che nei centri minori la fase recessiva si può dire tutt’altro che conclusa. La provincia di Roma (-12,8%), guida la lunga sequenza di ribassi davanti a Enna (-11,7%) e Torino (-10,6%); cali a due cifre anche a Genova (-10,3%), Siena (-10,3%) e Gorizia (-10,1%). All’opposto, rimbalzi importanti nelle province di Verona (11,5%), Pesaro Urbino (9,1%) e Rimini (6,2%). Nel ranking dei valori Savona (3.423 euro/m²), continua a essere la provincia più cara, davanti a Bolzano (3.117 euro/m²) e Roma (2.847 euro/m²). In tutto sono 11 le aree provinciali dove i prezzi non superano i 1.000 euro/m², tutte al sud tranne Biella che chiude la graduatoria dei prezzi con 754 euro/m². Anche nella maggior parte delle città capoluogo italiane i prezzi hanno proseguito il trend discendente: 41 dei 93 centri monitorati durante il corso dell’anno hanno accumulato ribassi superiori al 5%. cali a due cifre in 9 centri a partire da Pordenone (-17,4%), Vercelli (12,3%) e Barletta (-11,7%), dove i prezzi sono crollati. Anche l’andamento dei principali mercati rispecchia la tendenza generale, con rare eccezioni come Milano (0,7%) e Napoli (0,1%), pressoché stabili durante l’arco dell’anno. Per il resto, cali sopra la media nazionale nel periodo di analisi a Genova (-11,6%), Bari (-8%), Padova (-7,6%), Roma (-7,5%) e Palermo (-7%). Svalutazioni sotto la soglia del 5% a Catania (-4,1%), Firenze (-2,2%), Venezia (-1,6%) e Bologna (-0,2%). Nel ranking delle città più care Venezia (4.383 euro/m²), precede Milano (3.489 euro/m²) e Bolzano (3.420 euro/m²), che scalzano Roma (3.396 euro/m²) e Firenze (3.394 euro/m²) dal podio. La capitale è scivolata dalla seconda alla quarta posizione del ranking dei valori immobiliari rispetto a un anno fa. All’opposto, Biella perde ancora terreno e rimane la città dove comprare casa costa meno, con soli 795 euro/m².

PREVISIONI IMMOBILIARI 2016 – TECNOCASA
Il mercato immobiliare ha finalmente intrapreso la strada dell’uscita da una crisi molto lunga e si sta avviando verso una fase caratterizzata dalla stabilità dei prezzi e dall’aumento delle transazioni. I segnali che arrivano dalle reti Tecnocasa e Tecnorete sono positivi: c’è desiderio di acquistare casa grazie alla fiducia ritrovata e a un accesso al credito decisamente migliorato negli ultimi mesi e che dovrebbe confermarsi anche per il futuro. Non va dimenticato, però, che quello delle banche resta comunque un atteggiamento prudente e attento. Il repricing continuerà prevalentemente per le soluzioni usate ma anche per le nuove costruzioni che non sono state ancora collocate sul mercato. L’interesse per queste ultime tipologie immobiliari c’è, così come verso l’efficienza energetica, ma nei mesi appena trascorsi il vero ostacolo a un possibile dinamismo di questo segmento di mercato sono stati i prezzi poco accessibili. Ancora una volta la qualità abitativa sarà premiante, con una migliore tenuta delle abitazioni in buono stato e delle soluzioni signorili; per queste ultime, se situate in zone di pregio, si potrebbe addirittura prevedere un rialzo leggero delle quotazioni, mentre si potranno avere ancora difficoltà per gli immobili di bassa qualità, che oggi stentano a essere venduti se non dopo importanti ribassi dei prezzi; infine, le soluzioni da rimodernare, grazie anche al prolungamento degli incentivi fiscali per la ristrutturazione, potranno suscitare interesse tra i potenziali acquirenti. Il segmento della prima casa sarà vivace ma anche quelli della casa uso investimento e della casa vacanza potrebbero ritrovare vigore, grazie ai buoni prezzi presenti sul mercato. Perché tutto questo avvenga, però, occorre ricordare che gli immobili devono essere collocati sul mercato al giusto prezzo perché, in caso contrario, sarà difficile far incontrare domanda e offerta e il mercato subirebbe un rallentamento; infatti, l’eredità più importante che questa crisi lascia è proprio una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli operatori del mercato, compresi gli istituti di credito, del reale valore dell’immobile. Per i prezzi immobiliari ci si aspetta una contrazione per il 2016 compresa tra -2% e 0%, mentre le compravendite potrebbero attestarsi intorno a 460-470 mila. Le grandi città, che già nel 2015 sono apparse più dinamiche, continueranno su questo trend che nel 2016 potrebbe interessare anche i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle grandi città. Sul versante delle locazioni ci si aspetta una sostanziale stabilità dei canoni. L’andamento generale dell’economia e dell’occupazione, incidendo sulla fiducia dei potenziali acquirenti, contribuirà a definire o meno questo scenario di mercato.

COSTI DI COSTRUZIONE DI FABBRICATO RESIDENZIALE – ISTAT
Nel mese di novembre 2015 l’indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,5% nei confronti di novembre 2014. Inoltre, alla variazione tendenziale dell'indice del fabbricato residenziale contribuiscono l'aumento del gruppo di costo Manodopera (+0,9 punti percentuali) e la diminuzione di quello Materiali (-0,4 punti percentuali).

PRODUZIONE NELLE COSTRUZIONI – ISTAT
Nel mese di novembre 2015 l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha registrato, rispetto al mese precedente, un significativo incremento (+2,9%). Nella media del trimestre settembre-novembre 2015 l'indice è aumentato dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. L'indice corretto per gli effetti di calendario a novembre 2015 è aumentato del 3,8% in termini tendenziali (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di novembre 2014). Nella media dei primi undici mesi dell'anno l'indice è diminuito del 2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A novembre 2015 l’indice grezzo ha segnato un aumento tendenziale del 7,5% rispetto allo stesso mese del 2014. Nella media del periodo gennaio-novembre 2015 l'indice è sceso dell'1,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.


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