N°148 - Panorama di Economia Immobiliare - Febbraio 2016

SubTitle: COMPRAVENDITE E LOCAZIONI

ITALIA 3D – SCENARI IMMOBILIARI
Il mercato immobiliare italiano ha chiuso il 2015 con un fatturato di 11 miliardi di euro che potrebbero arrivare a 15 miliardi nel 2016 con un incremento del 3,6% - nel 2015 era stato del 2,7% - tuttavia i prezzi continuano a scendere. Il mercato immobiliare europeo ha chiuso l’anno precedente con un incremento del fatturato del 3,1% rispetto al 2014 e le previsioni (soggette a verifiche trimestrali), stimano un ulteriore +5,3% nel 2016 grazie soprattutto a Spagna (+10,5%), Inghilterra (+6%) e Germania (+5,6%). Nel dettaglio, nel comparto residenziale italiano il fatturato, dopo il +2,5% del 2015, quest'anno dovrebbe crescere del 3,6%; però, all'aumento dei volumi non corrisponde ancora un aumento delle quotazioni. Nel 2015 i prezzi sono scesi dello 0,6%, anche se con forti differenze tra i diversi segmenti e aree; questa tendenza dovrebbe invertirsi quest'anno con un aumento dei prezzi medi nominali delle abitazioni nelle zone centrali delle principali città italiane dello 0,5%. Il fatturato del settore uffici, dopo il balzo del 5% messo a segno lo scorso anno, quest'anno dovrebbe crescere di un altro 4,8%; lo sviluppo è attribuibile soprattutto alla crescente attività da parte degli investitori internazionali, attirati dai rendimenti superiori rispetto alla maggior parte delle altre principali piazze europee. Infine, il fatturato del comparto industriale, dopo essere salito del 3,7%, quest'anno dovrebbe registrare una discesa dell'1,2%.

I PREZZI DELLE CASE ITALIANE AUMENTANO DELLO 0,3% A GENNAIO – IDEALISTA.IT
Secondo l’indice dei prezzi di dealista, a gennaio il valore delle case di seconda mano ha segnato un lieve rialzo dello 0,3%, attestandosi a una media di 1.979 euro/mq ma, nonostante il dato tendenziale mostri un lento ritorno su valori stabili, l’andamento anno su anno segna un calo pari a 3,6 punti percentuali. Inoltre, il mercato italiano rimane asimmetrico, con zone ancora in fase di correzione dei prezzi e altre ancora stabili o in via di recupero: sono 9 le Regioni che hanno visto un incremento dei valori del proprio parco immobiliare nell’ultimo mese, con le performance maggiori in Veneto (2,6%), Friuli Venezia Giulia (2,1%) e Lombardia (1,9%); all’opposto, c’è il Molise (-3%), la Regione dove le case si sono svalutate di più, seguita da Trentino Alto Adige (-2,6%), Piemonte (-1,7%) e Lazio (-1,3%). La Liguria è sempre in cima alla graduatoria regionale dei prezzi, a una media di 2.737 euro/mq, seguita da Lazio (2.615 euro/mq) e Valle d’Aosta (2.504 euro/mq). La macroarea più economica è sempre la Calabria (972 euro/mq), seguita da Molise (1.095 euro/mq) e Basilicata (1.285 euro/mq). Per quanto concerne le 107 Province italiane rilevate 47 hanno chiuso il mese in terreno positivo: gli incrementi maggiori sono stati nelle Province di Ascoli Piceno (5,2%), Cremona (5%) e Brescia (4,9%). Invece, Viterbo (-7,3%), Pistoia (-4,1%) e Grosseto (-3,9%) accelerano la caduta. A livello provinciale si manifestano ancora variazioni piuttosto ampie, dovute in particolare a una certa instabilità della situazione nei centri minori e nei piccoli Comuni. Il ranking delle Province più care vede in testa Savona (3.394 euro/mq), seguita da Bolzano (3.002 euro/mq) e Roma (2.807 euro/mq). I valori più bassi della Penisola si trovano invece a Biella (749 euro/mq), Isernia (819 euro/mq) e Agrigento (872 euro/mq). Aumenta da 46 a 51 il numero delle città capoluogo in terreno positivo a gennaio; tra queste Vercelli (3,7%), Macerata (3,6%) e Fermo (3,5%) sono i centri dove le aspettative dei proprietari sono cresciute di più. Le performance peggiori su base mensile spettano invece a Terni (-7,4%), Viterbo (-7%) e Cuneo (-5,3%). Nei capoluoghi e nei grandi centri le variazioni sono generalmente contenute in una forbice compresa tra il -1,5% e l’1,5%; fuori da questo range Milano (2,6%) e Bologna (1,8%) fanno segnare gli andamenti positivi più marcati; tonfo a Torino (-5%), sempre più giù Genova (-2,1%) e Roma (-1,5%). Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.419 euro/mq), è la città più cara davanti a Milano (3.580 euro/mq) e Firenze (3.403 euro/mq), mentre la capitale (3.345 euro/mq), scende al quinto scalino del rating dopo Siena (3.350 euro/mq). Dall’altra parte della graduatoria è ancora Biella il fanalino di coda con i suoi 792 euro/mq.

ACQUISTI ALTERNATIVI: LA NUDA PROPRIETÀ – TECNOCASA
Tecnocasa ha realizzato un’analisi sulle compravendite di nuda proprietà effettuate dalle agenzie affiliate nella seconda parte del 2015: il campione esaminato evidenzia che il 74,5% degli acquisti di questo tipo è finalizzato all’investimento a lungo termine e il 19,1% riguarda l’abitazione principale. Gli acquirenti hanno un’età compresa tra 45 e 54 anni nel 38,4% dei casi, mentre i proprietari hanno un’età superiore a 65 anni nel 61,7% dei casi. L’analisi punta l’obiettivo sulle motivazioni che spingono i proprietari a vendere con la formula della nuda proprietà: la maggior parte dei venditori (83%) lo fa per reperire liquidità e, quindi, per mantenere un certo tenore di vita oppure per far fronte a esigenze legate all’avanzare dell’età e, a volte, per sostenere i figli nell’acquisto della casa; infine, nel 12,7% dei casi si cerca di migliorare la propria qualità abitativa. Per quanto riguarda lo stato civile dei proprietari risulta che il 61,7% è single (celibi/nubili, divorziati/separati, vedovi) e il 38,3% coniugato; le proporzioni sono diverse se si analizza lo stato civile degli acquirenti, infatti nel 68,1% dei casi si tratta di persone coniugate e nel 38,9% di single. Infine, l’analisi si concentra sulle tipologie abitative maggiormente scambiate con la formula della nuda proprietà: al primo posto ci sono i trilocali con il 42,9% delle preferenze, seguiti a distanza dai bilocali con il 23,7%; anche un anno fa, nel II semestre del 2014, la tipologia più compravenduta era stata il trilocale con il 43,5% delle preferenze.


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