N°152 - Panorama di Economia Immobiliare - Aprile 2016

SubTitle: MUTUI

MONETE E BANCHE – BANCA D’ITALIA
A febbraio sono scesi i tassi d’interesse sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, e sono stati pari al 2,76% (2,85% nel mese precedente). I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 2,73% (2,78% nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,10% (1,55% a dicembre). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,49% (0,50% nel mese precedente). I tassi di variazione sui dodici mesi dei prestiti al settore privato è risultato pari allo 0,6%, alle famiglie all’1% e allo 0,3% alle società non finanziarie (a gennaio erano rispettivamente -0,2%, 0,8% e -0,9%).

BAROMETRO MUTUI – CRIF
Nel mese di marzo il numero delle domande di mutui ipotecari presentate dalle famiglie italiane ha fatto registrare una crescita pari al +17,3% (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi). Si tratta della variazione percentuale più contenuta degli ultimi 20 mesi ma il dato non deve ingannare in quanto il confronto è fatto con il mese di marzo 2015, che aveva fatto registrare una performance estremamente brillante. Al contempo, però, non accenna a fermarsi la continua contrazione dell’importo medio richiesto, che nel mese di marzo si è attestato sui 122.879 euro contro i 123.333 euro di marzo 2015, ben lontano dal picco di 139.476 euro (-11,8%), rilevato a marzo 2010. Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, la classe prevalente in cui si sono maggiormente concentrate le richieste nel I trimestre dell’anno in corso è quella compresa tra 100 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,6% del totale, in lieve diminuzione rispetto al pari periodo del 2015, seguita da quella al di sotto dei 75.000 euro (con il 27,6%). Relativamente alla distribuzione della domanda di mutui per fascia di durata, invece, la classe compresa tra i 15 e i 20 anni è risultata essere quella maggiormente richiesta nel periodo di osservazione, con una quota pari al 23,3% del totale. Nel complesso, oltre i 2/3 delle richieste di mutuo (il 66,9% del totale, per la precisione), prevede una durata superiore ai 15 anni. Infine, osservando la distribuzione della domanda di mutui in relazione all’età del richiedente, ancora una volta quasi 2/3 delle richieste sono state presentate da under 44. Nel complesso, la maggior concentrazione in assoluto si registra nella fascia compresa fra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 36,4% del totale, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2015.

OSSERVATORIO – MUTUIONLINE.IT
Dall’analisi dell’evoluzione del credito nei primi mesi del 2016 effettuata dall’Osservatorio di MutuiOnline è possibile rilevare un gap tra mutui concessi dalle banche, relativi a richieste precedenti evase in questi primi tre mesi dell’anno, e richieste effettive che gli utenti hanno avanzato da inizio anno: le prime rilevano una percentuale di surroghe erogate del 63%, contro il 49,1% di quelle domandate. La restante parte in questo primo periodo dell’anno è poi così distribuita: il 39,9% acquisto prima casa (contro il 30,3% rilevato sul lato erogazioni); il 5,2% acquisto seconda casa; 3,3% delle richieste sono per ristrutturazione e costruzione di un immobile e un esiguo 2,5% della domanda per consolidamento e liquidità. Sempre rimanendo sulle richieste di mutuo da parte degli utenti nei primi mesi del 2016, il tasso più gettonato è ancora quello fisso con un 62,8% sul totale, seguono il tasso variabile con il 31,6% e il variabile con Cap al 3,9%; una piccolissima percentuale di mutuatari richiede invece il tasso misto, prodotto che aveva visto la sua stagione più fortunata nello stesso periodo del 2013, realizzando una percentuale del 7,5%. Inoltre, il 26% dei mutui richiesti ha una durata di 20 anni, ma il 24,2% è fra i 30 e i 40 anni, dato in crescita rispetto agli scorsi semestri; di fatto, su una percentuale così alta di richieste a lungo termine solo il 17,7% è stato effettivamente concesso dalle banche nello stesso periodo; il resto della domanda si ripartisce tra il 19,6% dei 25 anni e il 18,5% dei 15 anni e solo l’11,7% dei mutui ha una durata inferiore ai 10 anni. Si alza di poco l’importo medio richiesto in questa prima parte dell’anno: 127.077 euro contro i 123.774 dello scorso semestre, minimo storico dal 2006. La punta massima era stata raggiunta nel II semestre del 2011 con 135.847 euro. Altro dato interessante rilevato dall’Osservatorio riguarda il loan-to-value, che registra la sua percentuale massima del 29,1% per la classe di valore tra il 70% e l’80%, cresciuta di 3,7 punti percentuali rispetto al semestre precedente. Il 16,4% richiede un finanziamento che copre un valore tra il 41% e il 50% dell’immobile, il 15,9% tra il 60% e il 70% e il 10% fra il 30% e il 40%; da notare la percentuale del 5,4% di coloro che chiedono di ricoprire con il finanziamento oltre il 90% del valore della casa. Cresce leggermente anche il numero di mutui richiesti nel Nord dell’Italia, è il 37,8%, a svantaggio del Centro che perde lo 0,8% e copre il 39,3% sul totale; il 15,8% della domanda arriva dal Sud e il 7% dalle Isole. Si alza l’età media dei richiedenti un mutuo, causa la difficoltà dei giovani a trovare lavoro e l’allungamento dei tempi per raggiungere una solidità economica tale da affrontare un finanziamento a lungo termine: quasi la metà dei richiedenti, il 45,2%, ha un’età compresa fra i 36 e i 45 anni; il 26,4% ha tra i 26 e i 35 anni e il 20,3% ha fra i 46 e i 55 anni; solo un 6,3% richiede un mutuo avendo 55 o più anni. Il mutuo continua a essere prerogativa di chi ha una situazione lavorativa stabile: l’82,2% è infatti impiegato a tempo indeterminato; per la parte restante della domanda il 9,8% è un lavoratore autonomo, il 4,2% un libero professionista e il 2,6% un pensionato; solo l’1,2% dei richiedenti è un lavoratore atipico.

MERCATO MUTUI ITALIA: CONTINUA IL TREND POSITIVO 2015 – KIRON
Il mercato del credito per le abitazioni continua a dare segnali positivi, le erogazioni sono in aumento da due anni, superano abbondantemente i 10 miliardi di euro ed era dalla metà del 2011 che non si toccava quota 13 miliardi. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente, che vedono incrementi importanti a partire dalla metà del 2014 e volumi raddoppiati dall’estate scorsa. Guardando ai numeri degli ultimi 12 mesi e considerando quindi l’intero anno 2015, si riscontra che sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l’acquisto della casa per 41.247,1 mln di euro. Il saldo annuo, se confrontato con quanto rilevato nei 12 mesi precedenti (intero anno 2014), segna un aumento dei volumi pari a +70,6%, per un controvalore di +17.064,4 mln di euro. Il IV trimestre 2015 vede un incremento delle erogazioni in tutte le macroaree, come avviene ormai da più di un anno e la performance migliore spetta ancora una volta alle Isole, dove i quasi 870 milioni di euro sono il doppio rispetto a quanto erogato nel IV trimestre 2014. I volumi raddoppiano anche nel Centro e nel Sud Italia, mentre il Nord-Ovest si conferma la macroarea dove si eroga di più, con più di 4,3 miliardi di euro. Anche l’Italia Centrale fa segnare una performance interessante: i volumi sono aumentati del 68% e adesso superano i 2,8 miliardi di euro. Analizzando l’intero anno 2015 si registrano volumi in aumento in tutte le macroaree italiane: il Meridione eroga 5.750 mln di euro e fa ancora segnare il miglior andamento, con un incremento dell’84%; con un aumento del 79,6% e volumi pari a 10,3 mld di euro il Centro Italia si posiziona al secondo posto sia per andamento sia per totale erogato; con quasi 14 mld di euro, invece, è il Nord-Ovest l’area dove si eroga di più e i suoi volumi sono aumentati del 63,3%; la performance è simile nel Nord-Est, dove però i volumi sono 8.900 mln di euro. Come avviene da più di un anno, anche nel IV trimestre 2015 tutte le Regioni italiane fanno segnare volumi in aumento, tra l’altro con variazioni importanti: quasi la metà delle Regioni raddoppia i propri volumi e la prima di queste è la Basilicata, che fa segnare addirittura +135,7%, a seguire ci sono Abruzzo e Sardegna con +110%. L’ottima performance trimestrale, abbinata all’andamento positivo riscontrato nei trimestri precedenti, determina aumenti nelle erogazioni di tutte le Regioni anche per gli ultimi 12 mesi (intero anno 2015). Anche nel IV trimestre 2015 tutte le 110 Province analizzate hanno evidenziato variazioni in aumento e ben 43 raddoppiano i propri volumi rispetto al IV trimestre 2014. Inoltre, in questo stesso trimestre si registra uno stock di mutui in essere pari a 296.634 mln di euro, in leggero aumento sia rispetto al trimestre precedente (+0,6%), sia in relazione allo stesso periodo dell’anno scorso (+0,7%); era dalla fine del 2011 che le consistenze non facevano registrare variazioni positive, seppur molto contenute. Per quanto concerne l’importo medio di mutuo è emerso che si è attestato su circa 111.300 €, in aumento rispetto a quanto riscontrato nel IV trimestre 2014. La ripartizione geografica è nettamente diversa: il Nord-Ovest e il Centro si mantengono sopra i livelli nazionali, il Nord-Est è in linea rispetto al totale dell’Italia, mentre la tendenza è opposta al Sud e nelle Isole. Il ticket medio risulta più elevato nella macroarea Centrale (116.200 €) e più basso al Sud, dove si erogano in media € 104.100.


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