N°153 - Panorama di Economia Immobiliare - Aprile 2016

SubTitle: MUTUI

MUTUI DI FONTE NOTARILE – ISTAT
Il IV trimestre 2015 è particolarmente positivo per i mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche. Le convenzioni rogate sono state 100.428, il 29,8% in più rispetto allo stesso trimestre del 2014. Nel IV trimestre è il Centro-Sud a contribuire maggiormente alla ripresa: mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche crescono del 37,1% al Sud, del 35,2% nelle Isole e del 30% al Centro. Tutto il 2015 è un anno positivo per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche, per i quali la crescita sul 2014 è del 23%, con un numero complessivo di convenzioni pari a 342.467 a livello nazionale. Gli aumenti più rilevanti, sopra la media nazionale, si osservano al Sud (+29,9%) e nelle Isole (+25,7%).

RAPPORTO MENSILE: APRILE 2016 – ABI
A marzo 2016 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.824,3 miliardi di euro, è nettamente superiore, di quasi 150 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.675,1 miliardi di euro. Inoltre, è risultata positiva la variazione annua, +0,1%, del totale prestiti all'economia (che include anche la Pubblica amministrazione). Sempre a marzo 2016 anche il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione lievemente positiva (+0,1%), nei confronti di marzo 2015, lo stesso valore del mese precedente e assai migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo, ed è ritornato sui valori di aprile 2012. Sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili, relativi a febbraio 2016, l’ammontare complessivo dei mutui in essere delle famiglie ha registrato un variazione positiva di +1% nei confronti di fine febbraio 2015, confermando, anche sulla base dei dati sui finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.824,3 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.413,5 miliardi di euro. I tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi e il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato sul 2,36% toccando il minimo storico (2,41% il mese precedente; 5,72% a fine 2007); sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato all’1,80%, 1,70% il mese precedente e 2,03% a gennaio 2016 (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,16%, toccando il minimo storico (3,21% il mese precedente; 6,18%, prima della crisi, a fine 2007). Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse), a fine febbraio 2016 sono pari a 83,1 miliardi di euro rispetto a 83,6 miliardi di gennaio, in diminuzione di oltre 500 milioni di euro. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,60% a febbraio 2016, dal 4,64% di gennaio 2015 (4,93% a fine 2015; 0,86%, prima dell’inizio della crisi). Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi: a marzo 2016 è risultato pari a 203 punti base (207 punti base il mese precedente), prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).

I RISULTATI DELL'ANALISI SULLE DIVERSE FORME TECNICHE DEL CREDITO AL DETTAGLIO – CRIF CREDIT SOLUTIONS
Come ogni anno Crif Credit Solutions ha analizzato i dati relativi all’importo medio erogato nel corso dell’anno 2015, distinto per le diverse forme tecniche del credito al dettaglio, ovvero mutui immobiliari, prestiti personali e prestiti finalizzati. Per interpretare la dinamica in corso è opportuno considerare che l’analisi dei flussi di credito erogato alle famiglie italiane nel corso del 2015 si inquadra in un contesto economico in lieve recupero; in particolare, tra i fattori economici principali della ripresa spiccano il calo del prezzo del petrolio, il favorevole tasso di cambio Eur/Usd e soprattutto il livello di liquidità monetaria disponibile determinata dal Quantitative Easing della Bce e il basso livello raggiunto dai tassi di interesse. Questi ultimi fattori hanno avuto un impatto importante sia sulla domanda, che torna a crescere sulla scia di outlook positivi e clima di fiducia in miglioramento, sia sulle condizioni di offerta, divenute più favorevoli. La ripresa delle erogazioni è visibile in tutte le forme tecniche considerate, sebbene vada sottolineato che per i mutui si è assistito a una grande vivacità delle surroghe e sostituzioni, grazie a condizioni migliorative dell’offerta. A questo riguardo, a dicembre 2015 per i mutui il Taeg sui flussi si attestava, a seguito di un trend di riduzione, al 2,8% mentre per il credito al consumo il Taeg era pari a 7,9%. Il contesto di recupero si può leggere anche nei dati del mercato immobiliare che nel 2015 ha registrato ulteriori segnali di miglioramento: le compravendite sono risultate in crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente, con un andamento dei prezzi ancora in lieve calo (ma in attenuazione), per le abitazioni (-2,3). Contestualmente, si rileva un ottimo recupero anche del mercato dell’auto con un aumento delle immatricolazioni del 15,8%, continuando sul sentiero di crescita già tracciato nel 2014. La parziale ripresa delle erogazioni comincia a dare un primo slancio a un mercato che è rimasto fermo a lungo e a stimolare gli investimenti di lungo termine che famiglie e imprese avevano rimandato negli ultimi anni. La spinta per rivitalizzare il segmento retail è stata data anche da condizioni dell’offerta decisamente più favorevoli con tassi su livelli minimi e l’Euribor ancora pari a zero, quindi su livelli eccezionalmente bassi che da diversi trimestri continuano ad agevolare i mutui a tasso variabile. Relativamente agli importi medi erogati per singola forma tecnica, i mutui ipotecari hanno registrato nel 2015 un importo medio pari a 122.942 euro, inferiore del -3,3% rispetto al 2014, che a sua volta aveva già fatto registrare una contrazione rispetto all’anno precedente. Inversione di tendenza invece per i prestiti personali che nel 2015 mostrano una crescita del valore medio pari al +13%, che si attesta su 12.385 euro, mentre l’importo medio erogato per i prestiti finalizzati è risultato pari a 4.242 euro, in una crescita del +5,2%. L’ulteriore diminuzione dell’importo medio erogato relativamente ai mutui nel corso del 2015 risponde anche all’esigenza da parte degli operatori di rispettare la sostenibilità economica del finanziamento, per un più attento controllo del rischio di credito: a fronte di politiche di offerta selettive e di una domanda più consapevole, la rischiosità è risultata infatti in contrazione nel corso del 2015 per tutte le forme tecniche considerate. Tuttavia, il rischio di credito rimane un tema centrale e ancora di grande attualità anche in questo primo scorcio del 2016, dove la gestione dei non performing loan coinvolge operatori creditizi e istituzioni. Se si considera un’analisi di lungo periodo e si mettono a confronto gli importi medi erogati nel 2007, ovvero prima che la crisi facesse sentire i suoi effetti, si nota come effettivamente l’impatto dei cambiamenti economici si sia manifestato in modo importante anche nei ticket erogati; in particolare, si nota come la distanza tra le due annate sia considerevole per i mutui e per i prestiti finalizzati, mentre per i prestiti personali l’importo medio nel 2015, dopo un trend di contrazione, torna al livello pre-crisi.

UN ITALIANO SU QUATTRO SI INFORMA SUL MUTUO ALMENO 6 MESI PRIMA DI COMPRARE LA CASA – IMMOBILIARE.IT
Il 25,4% di chi si informa sulle sue possibilità di ottenere un mutuo prevede di comprare casa non prima di 6 mesi dopo. Questa è una delle evidenze emerse dall’analisi che, in occasione del lancio della sezione dedicata alla valutazione del proprio profilo di mutuatario, Immobiliare.it ha condotto su un campione di oltre 5.000 italiani alle prese con questa necessità. I dati ottenuti raccontano come in Italia sia sempre più comune l’abitudine di informarsi sulla possibilità di ottenere un mutuo molto prima di aver individuato l’immobile da acquistare. Responsabile di questo fenomeno è la maggiore consapevolezza maturata dagli italiani negli anni della crisi che li ha resi più esperti e sapere realisticamente che cifra è possibile ottenere dalle banche permette di svolgere una ricerca della casa più mirata ed efficace. Continuando a scorrere i dati dell’analisi si scopre che chi comincia a pensare a un mutuo prima ancora che a trovare un appartamento da comprare nel 29% dei casi è single e nel 28% in coppia, ma senza figli; abbastanza alta anche la percentuale (21%), di chi ha un solo figlio e magari medita già di andare vivere in un appartamento più grande. Nel 70,3% dei casi intervistati si vorrebbe intestare il mutuo a una sola persona e – ragionando in maniera ottimistica – il 45% del campione si augura di finanziare attraverso il mutuo fino al 100% del valore dell’immobile; nel 53% delle simulazioni si dichiara un solo percettore di reddito nel nucleo familiare. Se la durata media di un mutuo concesso in Italia è di poco superiore ai 20 anni fra chi si informa prima di cominciare la ricerca dell'immobile uno su due punta ad avere un finanziamento più lungo e, nel 32% dei casi, lo vorrebbe pari ad almeno 30 anni.


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