N°164 - Panorama di Economia Immobiliare - Novembre 2016

SubTitle: MUTUI

PRINCIPALI VOCI DEI BILANCI BANCARI: SETTEMBRE 2016 – BANCA D’ITALIA
A settembre i tassi d’interesse sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,33% (2,52% nel mese precedente). I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 2,26% (erano al 2,46% nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,02% (1,10% ad agosto). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,42% (0,43% nel mese precedente). I tassi di variazione sui dodici mesi dei prestiti al settore privato è risultato pari allo 0,9%, alle famiglie all’1,6% e al -0,2% alle società non finanziarie (ad agosto erano rispettivamente 0,7%, 1,5% e -0,2%).

MERCATO IMMOBILIARE: MUTUI DI FONTE NOTARILE – ISTAT
Nel II trimestre 2016 le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche (109.786), registrano un significativo aumento (+24,5%), rispetto allo stesso trimestre del 2015. La crescita interessa tutte le ripartizioni geografiche, con variazioni superiori alla media nelle Isole (+30,9%), al Sud (+29%) e al Centro (+26,8%). Complessivamente, nel I semestre del 2016 i mutui registrano una variazione positiva del +26,5%, per un totale di 197.822 convenzioni.

BAROMETRO MUTUI: OTTOBRE 2016 – CRIF
Il mese di ottobre appena concluso ha fatto registrare un incremento decisamente sostenuto, pari a +21,1% rispetto allo stesso mese del 2015, del numero di interrogazioni sul Sistema di Crif relative a richieste di nuovi mutui e surroghe (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online), da parte delle famiglie italiane. Il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi emerge in modo chiaro anche dal confronto tra il dato relativo ai primi 10 mesi del 2016 e il corrispondente periodo degli anni precedenti: in termini aggregati, dall’inizio dell’anno il numero di interrogazioni relative a nuovi mutui e surroghe ha segnato una crescita del +12,6% rispetto al pari periodo del 2015; tuttavia, allargando il confronto agli anni precedenti, emerge ancora un saldo negativo rispetto al biennio 2009-2010. Ulteriore segnale positivo emerge anche dall’analisi dell’importo medio richiesto: nel mese di ottobre si è attestato sui 123.516 euro, superiore ai 120.148 euro rilevati nel corrispondente mese del 2015. Nello specifico, si tratta del settimo mese consecutivo di incremento (mese anno corrente su stesso mese anno precedente), che porta il valore medio nell’aggregato dei primi 10 mesi dell’anno a 122.895 euro, con un incremento seppur lieve rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando si era attestato sui 122.293 euro. Più in generale, però, se si considera che negli anni a cavallo tra il 2009 e 2011 l’importo medio si aggirava intorno ai 136.000 euro, appare evidente come tuttora sia significativa la distanza rispetto ai valori pre-crisi; va però ricordato come oggi sia decisamente maggiore la quota dei mutui di sostituzione che, per natura, presentano un importo inferiore rispetto a quello dei nuovi mutui. Relativamente alla distribuzione per fascia di importo non emergono elementi di discontinuità rispetto ai mesi precedenti: la classe prevalente nei primi 10 mesi dell’anno in corso si conferma essere quella compresa tra 100.001 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,4% del totale. Nel complesso, quasi 4 domande su 5 (il 77,8% del totale per la precisione), presentano un importo inferiore ai 150.000 euro. Per quanto riguarda la distribuzione relativa alla richiesta di nuovi mutui e surroghe per classe di durata, è ancora una volta quella compresa tra i 16 e i 20 anni a essere la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 24,1% del totale. Più nel dettaglio, si segnala come nei primi 10 mesi del 2016 sia aumentata la classe tra i 6 e i 10 anni (+0,9%), a fronte di una diminuzione del -0,8% di quella tra i 26 e i 30 anni. Osservando, infine, la distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente, si evidenzia una maggior concentrazione nella fascia compresa fra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 36% del totale, seppur in calo (-1,4 punti percentuali), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; come prevedibile, complessivamente circa 2/3 delle richieste sono state presentate da under 44. Altro dato degno di nota è rappresentato dall’incremento, seppur ancora marginale, della quota di mutui richiesti dai giovani al di sotto dei 24 anni.


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