N°166 - Panorama di Economia Immobiliare - Dicembre 2016
SubTitle: MUTUI
A ottobre i tassi d’interesse sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,34% (2,33% nel mese precedente). I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 2,31% (erano al 2,26% nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,08% (1,02% a settembre). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,41% (0,42% nel mese precedente). I tassi di variazione sui dodici mesi dei prestiti al settore privato è risultato pari all’1%, alle famiglie all’1,6% e allo 0,5% alle società non finanziarie (a settembre erano rispettivamente 0,9%, 1,6% e -0,2%). Le sofferenze lorde del sistema bancario a fine ottobre ammontano a 198,602 miliardi di euro rispetto ai 198,922 miliardi di settembre, mentre quelle nette si sono attestate su 85,471 miliardi dagli 85,162 del mese precedente; su base annua le sofferenze segnano una flessione dell'1%, dopo il calo dell'1,7% di settembre. Correggendo il dato per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, le sofferenze a ottobre mostrano un tasso di crescita sui dodici mesi dell'11,7%, erano il 12,1% a settembre.
RAPPORTO MENSILE: DICEMBRE 2016 – ABI
A novembre 2016 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.814,5 miliardi di euro, è nettamente superiore, di quasi 151 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.663,8 miliardi di euro. Questi dati confermano la prosecuzione in miglioramento della dinamica dello stock dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese e, sulla base di stime Abi fondate sui dati Banca d’Italia, a novembre 2016 la variazione annua dei finanziamenti a famiglie e imprese ricalcolata includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni (ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni), risulta in crescita di +1,1%, in accelerazione rispetto al +1% del mese precedente. Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a ottobre 2016, si conferma, anche per i finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui, inizialmente colta con l’impennata dei nuovi mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie ha registrato una variazione positiva di +1,7% rispetto a ottobre 2015 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento). A novembre 2016 si sono ridotti ulteriormente i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela e il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 2,9%, toccando il nuovo minimo storico (era pari a 2,94% il mese precedente e a 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,06%, in prossimità del minimo storico di 2,02% toccato a settembre 2016 (5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato all’1,67%, era pari a 1,57% il mese precedente (5,48% a fine 2007). Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse), a fine ottobre 2016 si collocano a 85,5 miliardi di euro, un valore sostanzialmente stabile rispetto al dato di settembre. Si conferma quindi la riduzione del 4% delle sofferenze nette rispetto al picco di 89 miliardi di fine dicembre 2015. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,8% a ottobre 2016, lo stesso valore di settembre 2016 (era il 4,94% a fine 2015 e 0,86% prima dell’inizio della crisi). Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane su livelli particolarmente bassi, a novembre 2016 risultava pari a 190 punti base (194 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine 2007).
BAROMETRO MUTUI: NOVEMBRE 2016 – CRIF
Il mese di novembre ha fatto registrare un nuovo incremento, pari al +13,2% rispetto allo stesso mese del 2015, del numero di interrogazioni sul Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF relative a richieste di nuovi mutui e surroghe (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online), da parte delle famiglie italiane. Il risultato di novembre porta a una crescita nell’aggregato dei primi 11 mesi del 2016 pari a +12,7% rispetto al pari periodo del 2015, consolidando il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi; tuttavia, allargando il confronto agli anni precedenti, emerge ancora un saldo negativo rispetto al biennio 2009-2010. Ulteriore segnale positivo emerge anche dall’analisi dell’importo medio richiesto, che nel mese di novembre ha fatto segnare il valore più elevato dall’inizio del 2016 con 125.517 euro, superiore ai 121.051 euro rilevati nel corrispondente mese del 2015; nello specifico si tratta dell’ottavo mese consecutivo di incremento (mese anno corrente su stesso mese anno precedente), che porta il valore medio nell’aggregato dei primi 11 mesi dell’anno a 123.164 euro. In generale, si sta progressivamente consolidando il recupero degli importi medi richiesti anche se nel breve periodo appare evidente come sia difficile il ritorno ai valori registrati a cavallo del biennio 2009-2011 quando l’importo medio si aggirava intorno ai 136.000 euro; va però ricordato come oggi sia decisamente maggiore la quota dei mutui di sostituzione che, per natura, presentano un importo inferiore rispetto a quello dei nuovi mutui. Relativamente alla distribuzione per fascia di importo non emergono elementi di discontinuità rispetto ai mesi precedenti: la classe prevalente nei primi 11 mesi dell’anno in corso si conferma essere quella compresa tra 100.001 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,5% del totale. Nel complesso quasi 4 domande su 5 (il 77,8% del totale per la precisione), presentano un importo inferiore ai 150.000 euro. Per quanto riguarda la distribuzione delle interrogazioni al SIC relative alla richiesta di nuovi mutui e surroghe per classe di durata, è ancora una volta quella compresa tra i 16 e i 20 anni la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 24,2% del totale; più nel dettaglio, si segnala come nei primi 11 mesi del 2016 sia aumentata la classe tra i 6 e i 10 anni (+0,7 punti percentuali), a fronte di una pari diminuzione di (-0,7 punti percentuali), di quella tra i 26 e i 30 anni. Osservando infine la distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente, l’ultimo aggiornamento del Barometro Crif mette in evidenza una maggior concentrazione nella fascia compresa fra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 36% del totale e, come prevedibile, complessivamente circa i 2/3 delle richieste sono state presentate da under 44. Altro dato degno di nota è rappresentato dall’incremento, seppur ancora marginale (+0,2 punti percentuali), della quota di mutui richiesti dai giovani al di sotto dei 24 anni.
TASSO DI INTERESSE ALLO 0,1% DAL 2017 – CONFEDILIZIA
È fissata allo 0,1% – a decorrere dall’1 gennaio 2017 – la misura del saggio degli interessi legali che si applica, fra l’altro, per la corresponsione degli interessi sui depositi cauzionali nei contratti di locazione. Come noto, infatti, il codice civile prevede che il saggio possa essere modificato annualmente con decreto ministeriale “sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell’anno”.
LE OFFERTE DI MUTUO RILEVATE IL 2 DICEMBRE 2016 – MUTUIONLINE.IT
Le migliori proposte di mutuo a tasso fisso di dicembre registrano una situazione di stabilità rispetto a novembre e, per il secondo mese di fila, lo scenario è pressoché immutato. Le uniche variazioni da annotare sono quelle per i mutui a 10 anni: il Taeg, infatti, è sceso dall'1,41% all’1,34% senza però incidere sulla rata mensile. Stesso discorso anche per i mutui a 20 anni: il Taeg diminuisce dall'1,72% di novembre all'1,65% di questo mese e per le restanti durate non si registrano novità. Per le proposte di mutuo a tasso variabile, che presentano tassi davvero ridottissimi, l'Euribor resta sempre abbondantemente sotto zero e la situazione a dicembre è identica a quella registrata a novembre. Si attendono le prossime mosse, che dovrebbero arrivare nella riunione di questo mese della Bce, per vedere cosa succederà ai tassi d'interesse. Lo scenario è immutato per le proposte di mutuo a tasso variabile con Cap: stazionari i tassi su tutte le offerte, tranne le quasi impercettibili diminuzioni sul costo della rata da rimborsare per i mutui a 15 e 20 anni e sul Taeg per i mutui a 30 anni. Il tetto massimo (Cap) è fissato a 3,90% per tutte le durate, eccetto per i mutui a 10 anni (2,55%).
MUTUI PER L’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA – MUTUIONLINE.IT
Nel II semestre 2016 continuano ad aumentare le erogazioni di mutui per l’acquisto della prima casa (37,8%), rispetto al semestre precedente (34%). Prosegue, inoltre, la crescita dei mutui di surroga che raggiungono il 53,6% delle erogazioni totali. Nei primi cinque mesi dell’anno il più richiesto continua a essere il tasso fisso con il 74,7% delle sottoscrizioni rispetto al tasso variabile, per il quale si è registrato il 22,4%. Per quanto riguarda la durata, invece, il 29,2% dei mutui erogati ha una durata di 20 anni e il 21,2% di 15 anni. L’importo medio dei mutui erogati è stato pari a 122.649 euro, in aumento rispetto al I semestre del 2016 (115.605 euro). Da un’analisi geografica è emerso che il 40,3% dei mutui sono stati erogati nel Nord Italia, il 40,8% nel Centro, il 13,1% nel Sud e il restante 5,8% nelle Isole.
Newsletter integrale:
![]() | N°166 - Dicembre 2016 Panorama di Economia Immobiliare |