N°168 - Panorama di Economia Immobiliare - Gennaio 2017

SubTitle: COMPRAVENDITE E LOCAZIONI

PERMESSI A COSTRUIRE – ISTAT
Nel I semestre 2016 si rilevano segnali positivi per l'edilizia residenziale: il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati torna a superare la soglia delle 10mila unità nel I trimestre raggiungendo quasi 11,5mila nel II, sebbene si rilevi una contenuta contrazione (-1,1%) rispetto al I semestre 2015. Più marcato è il miglioramento semestrale registrato in termini di superficie utile abitabile (+4%), mentre l'edilizia non residenziale registra una riduzione dell'8,3%. Dopo la marcata flessione nel numero di abitazioni registrata per i nuovi fabbricati residenziali nel I trimestre 2016 (-6,2%), il parziale recupero conseguito nel II trimestre 2016 (+4%), rappresenta la prima variazione positiva dopo 5 anni di continue flessioni tendenziali. In termini di superficie utile la contenuta flessione tendenziale nel I trimestre (-1,3%), è sopravanzata dall'ampia crescita nel II (+9,1%), anch'esso primo dato positivo dopo 5 anni. Dopo la fase di forte espansione registrata in media nel 2015, l'edilizia non residenziale torna a essere caratterizzata da un marcata contrazione tendenziale nel I trimestre 2016 (-9,2%) che si ridimensiona solo in parte nel II (-7,5%).

REPORT: NEL 2016 TENGONO I CANONI DI LOCAZIONE – IDEALISTA.IT
Il prezzo delle locazioni in Italia è rimasto stabile a una media di 8,4 euro al mese nel corso del 2016, segnando una contrazione modesta nell’ordine dello 0,3%. Nell’ultimo trimestre dell’anno il decremento è stato del 3,1% rispetto al trimestre precedente. In un quadro piatto a livello generale il mercato si muove tra due opposte tendenze con una prevalenza di centri in terreno negativo e differenze significative fra città e città. I grandi centri rispecchiano appieno questo andamento disomogeneo con prezzi che hanno cominciato a salire in maniera significativa a Firenze (9,1%), Bologna (4%) e Milano (3,3%); Roma è pressoché stabile con un + 0,8%; all’insegna dei ribassi gli altri grandi centri, a cominciare dalle drastiche riduzioni di Venezia (-16,2%) e Genova (8,5%), ai cali più contenuti di Napoli (-2,7%). Nonostante il mercato degli affitti denoti un incremento delle richieste da parte dei giovani e delle famiglie, i prezzi sono rimasti stabili anche per il boom dei contratti a canone concordato che, insieme con la cedolare secca, hanno avuto un effetto calmiere suoi prezzi portando i proprietari a contenere se non ad abbassare le pretese. Sette Regioni hanno registrato variazioni positive nel corso degli ultimi dodici mesi: l’incremento maggiore spetta alla Basilicata (8%), seguita da Umbria (5,8%) e Molise (3%) e tra le macroaree in terreno positivo nel 2016 si segnala anche la performance del Lazio (2,7%). All’opposto la Campania (-10,2%), la Regione che soffre di più con un vero e proprio crollo dei rendimenti; alle sue spalle ribassi sensibili per Valle d’Aosta (-8,1%), Liguria (-6,1%), Piemonte (-5,6%) e Sardegna (-5,5%). Sul fronte dei prezzi il Lazio porta i canoni di locazione a 11,5 euro/m², seguito da Lombardia (10,6 euro/ euro/m²) e Toscana (9,4 euro/m²). I valori più bassi della Penisola spettano al Molise (4,7 euro/m²), la Calabria (4,8 euro/m²) e Basilicata (5,7 euro/m²). La Provincia va a due velocità: tra le aree che è stato possibile monitorare (76 su 110), 33 sono in positivo e 43 in terreno negativo nel 2016. Oscillazioni piuttosto ampie caratterizzano ancora questi mercati, con i recuperi maggiori in Provincia di Crotone (-9,6%), Piacenza (-8,4%) e Trapani (-7,6%) e cali addirittura a due cifre a Genova (-15%), Reggio Emilia (-13,5%), Cremona (-12,4%) e altre 3 Province tra cui quella di Napoli (-11%). Milano (14,5 euro/m²), continua a guidare il ranking provinciale dei prezzi, precedendo Roma (12,3 euro/m²) e Firenze (11,8 euro/m²). Guardando alla parte bassa della graduatoria, Reggio Calabria con 4,3 euro al metro quadro occupa l’ultima posizione, precedendo Caserta (4,4 euro/m²) e Agrigento (4,6 euro/m²). Su 81 città capoluogo rilevate in questo indice, 31 hanno evidenziano l’incremento dei canoni di locazione negli ultimi dodici mesi. I prezzi di affitto sono aumentati soprattutto nelle città del Centro-Nord , con i rimbalzi maggiori a Perugia (9,7%), Firenze (9,1%) e Ascoli (8,2%). All’opposto la performance peggiore su base annua spetta a Venezia (-16,2%), che precede Reggio Emilia (-11,5%) e Lecco (-12,9%). Il mercato italiano degli affitti si muove a macchia di leopardo anche nelle grandi le città, dove alle contrazioni di Genova (-8,5%), Torino (-4,9%), Bari (-4,1%) e Napoli (-2,7%), si contrappongono gli aumenti di Roma (0,8%) Milano (3,3%), Bologna (4%) e la già menzionata Firenze. In virtù degli ultimi incrementi Milano è la città più cara per una casa in affitto, con una media di 16,6 euro/m² mensili; alle sue spalle prende quota Firenze a 14,9, che precede Roma a 13,9 euro/m². In fondo alla classifica vi sono Agrigento e Reggio Calabria che con 4,5 euro al mese sono le zone dove l’affitto costa meno.

AFFITTI NON PAGATI, IL 51% DEI PROPRIETARI DENUNCIA MENSILITÀ SALTATE – ADNKRONOS
Un fenomeno che la crisi ha accentuato rischia di diventare una pericolosa abitudine: non pagare l'affitto di casa, tanto che la metà dei proprietari, il 51%, denuncia mensilità saltate. E' quanto emerge da un'indagine dell'Adnkronos con il contributo delle associazioni territoriali che rappresentano gli inquilini e i proprietari. Un dato, peraltro, che cresce leggermente rispetto alla stessa rilevazione del marzo scorso, quando si attestava al 48%. La situazione peggiora rispetto alla media nazionale in alcune aree del Sud, con Napoli e Palermo che arrivano a una quota di proprietari in credito vicina al 60%; va meglio a Roma, 35%, e a Milano, dove la percentuale di proprietari che denuncia morosità si attesta al 24%. Altrettanto eclatanti i dati che riguardano il mancato pagamento delle rate di condominio: anche in questo caso la crisi sembra aver contribuito a cristallizzare una cattiva abitudine; si conferma pure un dato che registra un incremento, seppure contenuto, rispetto a un anno fa: sale al 32%, dal 27%, la quota di condomini in ritardo con i pagamenti. Anche su questo fronte, le maggiori irregolarità si riscontrano al Sud: a Napoli il 40% dei condomini è in debito con il proprio condominio, mentre la quota scende al 23% a Roma e arriva a dimezzarsi a Milano col 18%.


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