N°168 - Panorama di Economia Immobiliare - Gennaio 2017

SubTitle: MUTUI

RAPPORTO MENSILE: GENNAIO 2017 – ABI
A fine 2016 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.807,7 miliardi di euro, è nettamente superiore, di quasi 132 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.676,1 miliardi di euro. Dai dati di dicembre 2016 emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua del +1,4%, in accelerazione rispetto al +0,8% del mese precedente, confermando la prosecuzione del miglioramento della dinamica dello stock dei finanziamenti. Tale evidenza emerge dalle stime Abi basate sui dati Banca d’Italia relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a novembre 2016, si conferma, anche per i finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui, inizialmente colta con l’impennata dei nuovi mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie ha registrato una variazione positiva di +1,7% rispetto a novembre 2015 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento). A dicembre 2016, si sono ridotti ulteriormente i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela: il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 2,85%, toccando il nuovo minimo storico (era pari a 2,91% il mese precedente e a 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,02%, nuovo minimo storico (2,05% a novembre 2016 e 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato all’1,54%, era pari a 1,56% il mese precedente (5,48% a fine 2007). Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse), a fine novembre 2016 si collocano a 85,2 mld di euro, un valore in ulteriore lieve diminuzione rispetto al dato di ottobre (85,5 mld); si conferma quindi la riduzione di oltre il 4% delle sofferenze nette rispetto al picco di 89 miliardi di fine novembre 2015. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,80% a novembre 2016, lo stesso valore di ottobre 2016 (era 4,91% a fine 2015 e 0,86% prima dell’inizio della crisi). Il margine (spread), fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi: a dicembre 2016 risultava pari a 188 punti base (191 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine 2007). In media nel 2016 tale differenziale è risultata pari a 1,98 p.p. (2,12 p.p. nel 2015).

BAROMETRO: DICEMBRE 2016 – CRIF
L’ultimo aggiornamento evidenzia il consolidamento della ripresa del credito alle famiglie iniziata nel 2015. Il risultato aggregato riferito all’intero anno 2016 riflette il complessivo miglioramento del quadro congiunturale e condizioni di accesso al credito che si sono mantenute favorevoli nel corso dell’anno, incentivando le famiglie a rivolgersi a banche e finanziarie per sostenere i propri consumi (specie quelli di beni durevoli) e progetti di acquisto casa. Il mese di dicembre ha fatto registrare un incremento pari a +21,3% del numero di interrogazioni relative a richieste di nuovi mutui e surroghe (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online), rispetto allo stesso mese dell’anno scorso; si tratta dell’incremento record relativamente agli ultimi 6 mesi del 2016 e il dato di dicembre porta la variazione relativa all’intero anno a un eloquente +13,3% rispetto all’aggregato del 2015. Nel corso del 2016 si è quindi ulteriormente consolidato il trend positivo, sostenuto da prezzi di acquisto degli immobili residenziali e tassi di interesse applicati sui nuovi mutui che si sono mantenuti appetibili per l’intero anno. Ulteriore segnale positivo emerge anche dall’analisi dell’importo medio relativo alle richieste di nuovi mutui e surroghe interrogate sul Sic di Crif, che nel mese di dicembre si è attestato a 125.360 euro, superiore del +2,5% rispetto a quello registrato nel corrispondente mese dell’anno precedente. Più in generale, nel 2016 si è arrestato il trend di costante contrazione dell’importo medio richiesto che aveva caratterizzato il comparto fin dal 2010, che è risultato pari a 123.324 euro, con un seppur lieve incremento del +0,9% rispetto al 2015. Nell’immediato sembra però difficile un ritorno agli importi pre-crisi, se si considera che nel biennio 2009-2010 l’importo medio richiesto si aggirava intorno ai 136.000 euro. Relativamente alla distribuzione delle interrogazioni per fasce di importo, nel 2016 le preferenze degli italiani si sono nuovamente concentrate nella classe compresa tra 100.000 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,5% del totale. Nel complesso quasi 4 interrogazioni su 5, il 77,6% del totale per la precisione, si sono caratterizzate per un importo inferiore ai 150.000 euro. Per quanto riguarda la distribuzione delle interrogazioni di nuovi mutui e surroghe per classe di durata, invece, ancora una volta è stata quella compresa tra i 16 e i 20 anni a risultatare la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 24,3% del totale, seguita a ruota dalla fascia tra i 21 e i 25 anni, con il 20,9%.

PREVISIONI FINANZIARIE 2017 – KIRON
Prosegue il trend positivo del mercato del credito: le erogazioni sono in aumento da quasi tre anni e per il sesto trimestre consecutivo superano i 10 miliardi di euro. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente, che vedono incrementi importanti a partire dalla metà del 2014, nonostante un rallentamento della crescita a partire dal II trimestre del 2016. Nei primi nove mesi del 2016 sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l’acquisto della casa per 35.732 milioni di euro. Il saldo annuale, se confrontato con quanto rilevato da gennaio a settembre 2015, segna un aumento dei volumi pari a +26,8%, per un controvalore di +7.562 milioni di euro. Anche la domanda di mutui da parte delle famiglie è in crescita (+13,3% nel 2016 rispetto al 2015, anche se si registrano primi segnali di rallentamento). Inoltre, la Banca Centrale Europea continuerà a sostenere i finanziamenti a famiglie e imprese, pertanto l’offerta relativa ai mutui continuerà a essere interessante anche nel 2017. I principali indici di riferimento dei tassi sono ancora a livelli molto bassi, riducendo in questo modo il costo dei finanziamenti e creando nuove opportunità per il mercato e le famiglie. Dall’altra parte, però, bisogna considerare le prospettive economiche e il mercato del lavoro che crescono ancora molto lentamente, nonché un settore creditizio condizionato dalla situazione economica del nostro Paese e dell’intera Eurozona. Le politiche di erogazione, sebbene più morbide rispetto al passato, rimarranno prudenziali per tutto il 2017 e la qualità del portafoglio degli istituti continuerà a essere un fattore decisivo che condizionerà le scelte di erogazione. Se è vero che il 2016 si chiuderà con un aumento delle erogazioni rispetto a quanto rilevato nel 2015, anche per effetto della significativa crescita dei finanziamenti di surroga, il 2017 dovrebbe continuare su questa stessa lunghezza d’onda con una riduzione delle erogazioni relative alle surroghe. Per il 2017 si prevede quindi un andamento delle erogazioni in lieve miglioramento rispetto a quanto rilevato nel 2016.


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