N°173 - Panorama di Economia Immobiliare - Aprile 2017
SubTitle: MUTUI
Il I trimestre 2017 si chiude con una crescita pressoché piatta delle interrogazioni sul Sistema di Informazioni Creditizie di Crif relative alla richiesta di nuovi mutui e surroghe (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online), da parte delle famiglie italiane. Nello specifico, i primi tre mesi del 2017 hanno fatto registrare un incremento del +0,4% rispetto al pari periodo del 2016. Relativamente al mese di marzo appena concluso, dopo il momentaneo calo di febbraio, riprende il trend di crescita del comparto con un incremento del +1,7%: in valori assoluti la performance torna ad assestarsi sui volumi del 2010, prima del crollo verificatosi negli anni successivi. L’importo medio delle richieste di nuovi mutui e surroghe nel mese di marzo è risultato pari a 125.576 euro, in crescita del +2,2% rispetto al corrispondente mese del 2016 e, dopo il momentaneo calo di gennaio, il dato risulta essere in linea con i valori osservati negli ultimi mesi dello scorso anno. Relativamente alla distribuzione delle richieste per fasce di importo, nel I trimestre dell’anno le preferenze degli italiani si sono concentrate nella classe compresa tra 100.001 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,5% del totale. Rispetto ai dati rilevati nello stesso periodo del 2016, si registra una diminuzione di -1,2 punti percentuali dell’incidenza delle richieste di importo inferiore a 100.000 euro (complessivamente pari al 47,5% del totale), a vantaggio di una crescita delle classi oltre i 150.000 euro, che ora spiegano il 23% delle richieste contro il 21,7% del 2016. Nel I trimestre 2017 si conferma la maggiore concentrazione delle richieste di interrogazioni al SIC di nuovi mutui e surroghe nella classe di durata compresa tra i 16 e i 20 anni, con una quota pari al 24,2% del totale (+0,9 punti percentuali rispetto al I trimestre 2016). A questa crescita si affianca una flessione pari a -1,8 punti percentuali sulla classe tra 6 e 10 anni, a favore di quelle tra 0 e 5 anni (+0,3 punti percentuali) e tra 26 e 30 anni (+0,3 punti percentuali). Osservando, infine, la distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente, l’ultimo aggiornamento conferma la predominanza della fascia compresa fra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 35,7% del totale, sebbene non si registri una netta predominanza rispetto al I trimestre 2016 quando il dato si assestava a +36,3%. Nel confronto con i dati del I trimestre 2016 si segnala un incremento di +1,4 punti percentuali delle fasce di età comprese tra i 45 i 64 anni, a cui si contrappone una flessione di -0,9 punti percentuali dell’incidenza delle richieste da parte di giovani al di sotto dei 34 anni, fascia d’età che più di tutte continua a risentire dell’instabilità del mercato del lavoro.
OSSERVATORIO MUTUI – MUTUIONLINE.IT
Il mese di marzo ha chiuso con il tasso fisso al 2,33% e il variabile all’1,04%, i migliori tassi di sempre. Valori ancora più stupefacenti se si considera che nel 2008, in piena auge dei tassi e dei mutui, il tasso variabile segnava il 5,48% e nel 2012 il miglior fisso era al 6,02%. Il mese di marzo si è anche caratterizzato con un aumento di quelli che vengono definiti i mutui reali, finalizzati all’acquisto della prima o seconda casa. Almeno dal lato delle richieste di finanziamenti, la percentuale di ricontrattazioni è stata del 48,2%, contro il 56,8% dello scorso trimestre: ben poco se si considera il periodo di punta, il II trimestre del 2015, che aveva segnato il 65,1% di richieste di mutuo finalizzate alla surroga o alla sostituzione. Il 41,1% ha chiesto un mutuo per acquistare una prima casa e il 4,8% per comprare una seconda casa. Non coincidono con la domanda le erogazioni delle banche, impegnate a soddisfare le richieste del periodo precedente: nel I trimestre dell’anno fanno segnare una percentuale di surroghe pari al 60,4%, in aumento anche rispetto agli ultimi tre mesi del 2016, quando si era rilevato un 56,9%. Gli aumenti dei tassi di inizio anno si sono ripercossi sulle scelte dei mutuatari, che registrano una lieve flessione dello 0,5% delle richieste di mutui a tasso fisso rispetto al trimestre precedente, coprendo comunque ben l’81,3% dell’intero campione rilevato. Dal canto delle erogazioni, sempre secondo la logica dei tempi di risposta alla domanda di finanziamento, le banche hanno concesso l’85,8% di mutui a tasso fisso. Interessante il dato sulla durata richiesta dei finanziamenti, con l’intervallo più lungo, dei 30-40 anni, che guadagna quasi un punto e mezzo e arriva a coprire il 23% del campione; la maggior parte delle richieste, il 28%, è per una durata di 20 anni e il 20,3% per 25 anni. Le banche erogano quasi un terzo dei mutui (31,2%) a 20 anni e il 21,5% per un periodo di 15 anni. Cresce l’importo medio richiesto, dai 128.072 euro degli ultimi tre mesi del 2016 ai 128.087 euro dei primi tre mesi del 2017, mentre le erogazioni fanno rilevare un aumento più consistente, 124.150 euro (era 122.355 prima). Infine, oltre un terzo delle richieste (35,4%) vede un valore del finanziamento che copre dal 70% all’80% di quello dell’immobile. La stessa categoria di loan-to-value vince da parte delle erogazioni delle banche, che per il 26% dei casi hanno elargito mutui con la stessa copertura. Il 44,8% dei mutuatari richiedenti un prestito ha fra i 36 e i 45 anni (è il 46,7% dal lato delle erogazioni), classe di età seguita dai più giovani di età ricompresa tra i 26 e i 35 anni con il 26,6% (è il 24,8% per i mutui concessi). Sostanzialmente stabili i valori che riguardano la professione dei richiedenti: per l’82,8% hanno un impiego a tempo indeterminato (sono l’87,5% secondo le erogazioni) e per il 13,6% sono lavoratori automi (9,9% le erogazioni).
OSSERVATORIO MUTUI – FACILE.IT E MUTUI.IT
Secondo l’Osservatorio mutui il I trimestre 2017 ha evidenziato segnali importanti rispetto al medesimo periodo del 2016: in primis, gli italiani pare abbiano ripreso in maniera netta la fiducia nei confronti del mercato immobiliare e le richieste di finanziamento per l’acquisto della casa sono aumentate del 17%, mentre gli erogati hanno vissuto un aumento ancora maggiore facendo segnare un incoraggiante +21%. I numeri sono però difficilmente comprensibili appieno se non si considera anche il valore degli immobili oggetto della richiesta; in media questo parametro si è nettamente ridotto fermandosi, nel I trimestre 2017, appena sopra i 224.000 euro. Se diminuisce il valore medio dell’immobile aumenta invece quello delle somme richieste, anche se di poco: nel I trimestre 2017 la cifra che gli aspiranti mutuatari hanno provato a ottenere dalle banche è stata pari a circa 132.500 euro, il 5% in più di quanto non accadesse nel 2016; anche l’erogato è cresciuto più o meno con lo stesso passo (4%), arrivando oggi a circa 123.100 euro. Nel I trimestre 2017 sono state indicizzate con tasso fisso il 78% delle richieste, con il variabile il 18,5%. Pressoché invariati durata del finanziamento (21 anni) ed età del richiedente (40 anni). Da Facile.it e Mutui.it non è mai stata registrata una così netta prevalenza delle domande di mutuo a tasso fisso. Per quanto riguarda i finanziamenti legati alla prima casa, il numero degli erogati è cresciuto del 23% mentre l’importo concesso dalle banche è aumentato dell’1,4%, arrivando poco sopra ai 128.000 euro; proporzioni non troppo dissimili per il valore dell’immobile oggetto di mutuo prima casa (209.460 euro; +2,45%), mentre l’importo che chi intende comprare la sua prima casa cercava di avere dall’istituto è stato pari a 141.350 euro (+6%). Per quanto concerne le surroghe, nel I trimestre 2016 queste rappresentavano il 47% delle erogazioni, oggi sono il 43%, ma sono aumentati sia gli importi dei mutui che si intende surrogare (oggi poco meno di 127.000 euro; +6% rispetto al 2016), sia quelli effettivamente erogati (119.000; +4%).
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