N°175 - Panorama di Economia Immobiliare - Maggio 2017
SubTitle: COMPRAVENDITE E LOCAZIONI
Dopo un periodo di crisi, osservato a partire dal 2007, da qualche anno il mercato immobiliare delle abitazioni sembra essere tornato su un sentiero di crescita, registrando 533.741 unità compravendute nel 2016 e un incremento del 18,9% rispetto al 2015. In leggero aumento anche la superficie media delle abitazioni, che passa da 105,2 a 106,6 mq, mentre il valore di scambio delle abitazioni, stimato in 89 miliardi di euro, è cresciuto del 17,4%. Anche il mercato delle pertinenze mostra un rialzo analogo a quello registrato per le abitazioni (+19%), con un tasso di crescita più accentuato nelle regioni settentrionali. A livello regionale, il mercato delle abitazioni più dinamico si registra in Lombardia (+21,4%), che da sola rappresenta circa un quinto dell’intero mercato nazionale e, a seguire, Veneto (+23,1%), Toscana (+20%) ed Emilia Romagna a pari merito col Piemonte (+22,8%). Seppure con un peso minore sul volume di scambio nazionale, buoni risultati si riscontrano in Liguria (+23,8%), Sardegna (+18,2%), Friuli-Venezia Giulia (+18,8%) e Valle d’Aosta (+24,6%). Più contenuto è il rialzo nel Lazio (+13,2%), che con oltre 55mila scambi di abitazioni nel 2016 rappresenta il 10% circa del totale delle transazioni sul territorio nazionale. Invece, il Molise (+7,8%) e la Calabria (+10,8%) sono le regioni dove il mercato residenziale nel 2016 cresce meno rispetto al 2015. Per quanto riguarda il mercato degli affitti, nel 2016 il numero di nuovi contratti di locazione è stato pari a 1.690.520, l’1,3% in più rispetto al 2015, per un totale di oltre 1,7 milioni di immobili locati. Complessivamente, le abitazioni locate nel 2016 ammontano a circa il 5,6% dello stock potenzialmente disponibile (depurato cioè delle abitazioni principali). La superficie media si colloca intorno ai 92 mq, con un canone annuo medio pari a 60,7 €/mq, in aumento dello 0,3% rispetto al 2016. Oltre la metà degli affitti è registrata con contratti ordinari di lungo periodo; circa un quarto del mercato è costituito da contratti agevolati con durata superiore ai tre anni; segue il segmento dell’ordinario transitorio, con un peso intorno al 17%, mentre la quota di contratti agevolati stipulati con studenti è inferiore al 3%.
PREZZI DELLE ABITAZIONI IN AUMENTO DELLO 0,2% AD APRILE – IDEALISTA.IT
Il prezzo delle case di seconda mano ha registrato un incremento dello 0,2% ad aprile rispetto a marzo, attestandosi a 1.873 euro/mq. Se si considera l'analogo periodo dello scorso anno (quando il valore si attestava su 1.966 euro/mq), la contrazione è del 4,2%. È un timido segnale di recupero, quello rilevato dall’ufficio studi di idealista nel suo rapporto mensile, che cade dopo un I trimestre contrassegnato da ribassi (-1,3%), per il mattone italiano. A livello regionale, in un mercato ancora caratterizzato da opposte tendenze i prezzi sono aumentati in 10 aree su 20: il balzo più significativo spetta al Lazio (1,8%), seguito da Toscana (1,4%) e Abruzzo (0,9%). Al contrario, il Molise (-4,1%), segna la maggior battura d’arresto, seguito da Umbria (-3,2%) e Friuli Venezia Giulia (1,8%). Con una media di 2.644 euro/mq la Liguria è la regione più cara, seguita da Lazio (2.531 euro/mq) e Valle d’Aosta (2.468 euro/mq). La Calabria (923 euro/mq), è la regione più economica, davanti a Molise (1.030 euro/mq) e Sicilia (1.182 euro/mq). A livello provinciale persiste una leggera prevalenza di segni meno ad aprile con 54 aree in saldo negativo contro 48 in trend positivo, mentre i prezzi sono invariati a Bologna, Ravenna e Siracusa. I rimbalzi maggiori del periodo si registrano a Belluno (8,4%), Crotone (6,2%) e Trapani (4,2%). La tendenza ribassista è guidata da Gorizia (-6%), Brindisi (-5,2%) e Campobasso (-5%). Due le province italiane dove il mattone vale più di 3mila euro/mq e sono Savona (3.323 euro/mq) e Bolzano (3.152 euro/mq). Dall’altra parte del ranking dei valori residenziali Biella rimane fanalino di coda con 660 euro. Altre 14 province presentano prezzi inferiori ai 1.000 euro al metro quadro, da Caltanissetta (801 euro/mq) a Frosinone (989 euro/mq). I capoluoghi che presentano la variazioni più sensibili sono Vicenza (4,7%), Crotone (4,5%) e Pistoia (4,3%) da un lato, mentre i ribassi più marcati sono quelli di Novara (-7,9%), Rovigo (-7,1%) e Benevento (-4,3%). Nonostante il rialzo tendenziale di aprile rimane una leggera prevalenza di capoluoghi in terreno negativo – 52 sul totale di comuni monitorati – ma i centri maggiori vanno pressoché tutti verso la stabilizzazione o la ripresa dei valori, a eccezione di Bari (-1%), Cagliari (-0,4%) e Roma (-0,2%), dove i prezzi calano ancora. Per il resto si va da un timido recupero a Napoli e Firenze, entrambe con un +0,2%, ai rimbalzi più decisi di Bologna (1,5%), Milano (1,7%), Torino (2,1%) e soprattutto Palermo (3,1%), cui spetta la miglior performance tra i grandi capoluoghi di regione. La graduatoria dei prezzi continua a essere comandata da Venezia con i suoi 4.358 euro/mq, davanti a Firenze (3.446 euro/mq) e Milano (3.404 euro/mq); ultima nella graduatoria è Biella (707 euro/mq), davanti a Caltanissetta (798 euro/mq) e Gorizia (872 euro/mq). Per la realizzazione di questo indice sono stati analizzati i dati di 381.320 annunci immobiliari pubblicati su Idealista nel mese di aprile del 2017.
QUANTI MQ SI ACQUISTANO CON 200 MILA EURO NELLE GRANDI CITTÀ ITALIANE? – TECNOCASA
E’ stato considerato un valore medio per ogni città (sono quindi esclusi i top prices), riferito alla tipologia del medio usato. Naturalmente la città dove si compra l’appartamento più piccolo è Roma, dove i prezzi sono più elevati (66 mq in media); se poi si volesse vivere nel centro della città eterna bisognerebbe accontentarsi di 37 mq o, addirittura, di un immobile ancora più piccolo per il cuore del centro storico. A seguire Milano, che offre la possibilità di acquistare più spazio (74 mq), ma anche qui se si sceglie il centro occorre accontentarsi di un immobile di 34 mq. Terzo posto tra le città più costose spetta a Firenze, dove si acquista in media un immobile di 78 mq, che diventano poco più di 60 mq in centro. Se poi si volesse acquistare a Napoli, la media della città è di 96 mq. Più economica in assoluto, quindi con la possibilità di acquistare un immobile più spazioso, è la città di Palermo che, avendo un prezzo medio di 1.169 € al mq, permette di acquistare 170 mq.
AFFITTI, I CANONI DI LOCAZIONE TORNANO A SALIRE DEL 2,1% NEL I TRIMESTRE 2017 – IDEALISTA.IT
Mentre i prezzi delle case hanno proseguito al ribasso nel I trimestre dell’anno, i canoni di locazione in Italia sono cresciuti del 2,1%, a 8,6 euro al mese nello stesso periodo e i prezzi sono rimasti pressoché stabili rispetto a dodici mesi fa (0,6%). Per l’affitto di un bilocale – 65 metri quadri per lo standard rilevato – si stima un esborso medio di 560 euro al mese ma l’importo sale a 747 euro nel Lazio, che è la regione più cara, mentre a Milano si arriva a superare il tetto dei 1.000 euro mensili (1.096 euro/mese). In sintesi, il mercato degli affitti gode di buona salute e sembra aver invertito la rotta anche sul fronte dei pezzi. A trainare i canoni sono le regioni del Nord, tutte con variazioni positive superiori alla media del periodo, a eccezione della Liguria. Salgono a 13 le regioni con il segno positivo nel I trimestre dell’anno e solo cinque hanno registrato variazioni negative, mentre Toscana e Calabria sono rimaste invariate; non rilevabile il Trentino Alto Adige. Gli incrementi maggiori del periodo spettano alla Sardegna (6,2%), seguita da Veneto (5%) e Molise (4,7%), ma è particolarmente significativo che tutte le regioni del Nord abbiano segnato rimbalzi che vanno dal 4,4% della Valle d’Aosta al 2,5% del Piemonte. In terreno negativo spicca il drastico calo dell’Umbria (-6,9%), seguita da Lazio (-2 %) e Liguria (-1,7%). Nonostante il taglio dei prezzi accusato dal Lazio, i canoni della regione del Centro Italia restano i più alti, con una media di 11,3 euro/mq, seguiti da quelli della Lombardia (11 euro/mq) e della Toscana (9,4 euro/mq). Dall’altro lato valori più bassi della Penisola spettano a Sicilia (5,6 euro/mq), Molise (4,9 euro/mq), e Calabria (4,8 euro/mq). La situazione in provincia è a macchia di leopardo, sebbene 49 aree su 80 presentino variazioni positive: oscillazioni più ampie caratterizzano questi mercati, dai recuperi a due cifre di Agrigento (12,1%) e Grosseto (11,3%), ai decrementi di Enna (-11,3%), Perugia (9,3%) e Latina (-8,7%). Milano (14,8 euro/mq), incrementa ulteriormente i propri valori, precedendo la provincia di Roma (12,2 euro/mq) e la provincia di Firenze (11,5 euro/mq). Nella parte bassa del ranking si trovano Reggio Calabria (4,4 euro/mq), Caltanissetta (4 euro/mq) ed Enna (3,7 euro/mq), a chiudere la graduatoria. Per quanto concerne i capoluoghi su 78 città rilevate in questo indice 43 evidenziano l’incremento dei canoni di locazione negli ultimi 3 mesi, comunque la domanda è elastica, come testimoniano le ampie variazioni ai due estremi della graduatoria. I prezzi di affitto sono aumentati a due cifre in 4 città capoluogo con un incremento del 14,3% a Modena, mentre il tonfo maggiore lo ha fatto registrare Savona (-10,9%).
Canoni più stabili per i centri maggiori, tra i quali spiccano le performance di Torino (5,8%), Cagliari (3,4%) e Palermo (3%). Tra le metropoli Milano (1,3%) e Napoli (0,3%) segnano lievi correzioni al rialzo, mentre Roma registra ancora una flessione del 2%. In virtù degli ultimi incrementi Milano è la città più cara per chi cerca una casa in affitto, con una media di 16,8 euro/mq mensili. Alle sue spalle perde leggermente quota Firenze (14,3 euro/mq), che precede Roma a 13,3 euro/mq. Chiudono la graduatoria Reggio Calabria e Crotone con 4,5 euro/mq seguite da Agrigento che con 4 euro/mq è il capoluogo con gli affitti più a buon mercato d’Italia.
SETTORE IMMOBILIARE DEL LUSSO IN ITALIA – LIONARD LUXURY REAL ESTATE
Nei primi due mesi dall’introduzione della flat tax si registra un aumento del 17% di richieste nel settore degli immobili di lusso, confermando che il nuovo strumento fiscale spinge gli stranieri a trasferire la propria residenza in Italia, attraverso questa nuova norma che prevede il versamento di un’imposta sostitutiva di 100mila euro annui, a cui si possono aggiungere 25mila euro per ogni familiare, a copertura dei redditi prodotti all’estero. Possono scegliere questo regime tutti coloro che non sono mai stati fiscalmente residenti in Italia o per almeno nove anni negli ultimi dieci; inoltre, possono accedere a questo regime anche i soggetti che si sono trasferiti nel 2016. L’Italia, in questo modo, si uniforma finalmente agli altri Stati e la flat tax incoraggia l’afflusso di clienti che investono nel nostro Paese per prendervi residenza e non solo per la casa-vacanze. Tali effetti si sono già verificati per la clientela nord-europea e per una percentuale di italiani storicamente residenti all’estero, mentre la nuova normativa fiscale ha lasciato sostanzialmente indifferente la clientela russa, che già beneficia in patria di un livello di imposizione (13%), estremamente favorevole.
PRIME GLOBAL CITIES INDEX E PRIME INTERNATIONAL RESIDENTIAL INDEX – KNIGHT FRANK
Secondo questo Index, che analizza l’andamento dei valori del segmento residenziale di pregio in 41 città in tutto il mondo, Roma è la ventottesima città per crescita annua dei prezzi delle case di lusso e i valori del segmento sono fermi da un anno, con una variazione dello 0% nel I trimestre del 2017. Invece, due posizioni più giù si trova Milano dove, su base annua, i prezzi sono scesi dello 0,9%, rimanendo fermi ai livelli di sei mesi prima. Guidano la classifica mondiale due città cinesi: Canton con uno strabiliante +36,2% annuo e Pechino con un +22,9%. Dunque, l’Italia continua a essere una delle destinazioni più ambite per gli investimenti immobiliari di alto livello, anche se i valori sono in calo e nel 2016 il prezzo medio di un immobile di lusso nel nostro Paese è sceso del 5,5%, mentre il mercato residenziale del lusso si sta sviluppando principalmente a Shanghai, Pechino, Guangzhou, Australia, Nuova Zelanda e Canada.
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA NEL I QUADRIMESTRE 2017 – CBRE
Nel I trimestre 2017 sono stati investiti poco più di 1,9 miliardi di euro nel mercato immobiliare italiano, una crescita del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questi sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca, in base alla quale il capitale straniero è nuovamente protagonista, rappresentando il 67% degli investimenti con 1,3 miliardi di euro investiti, in linea con i volumi dei primi tre mesi del 2016, mentre la quota di capitale domestico cresce con quasi 600 milioni (+21% rispetto al I quadrimestre 2016). Per gli uffici si registra ancora la maggior quota di investimenti, con circa 940 milioni di euro nei primi tre mesi del 2017, con un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2016. Invece, il Retail raggiunge quota 445 milioni di euro, con un calo del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno mentre il settore della logistica, con oltre 100 milioni di euro, ha triplicato il volume investito. Infine, il settore degli Hotel ha fatto registrare un incremento del 48% rispetto al I quadrimestre del 2016. L’interesse verso le principali piazze di investimento, Milano e Roma, rimane alto.
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