N°176 - Panorama di Economia Immobiliare - Maggio 2017
SubTitle: MUTUI
A fine aprile 2017 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.799,6 miliardi di euro è nettamente superiore, di quasi 75 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.724,9 miliardi di euro. Dai dati di aprile 2017 emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua di +1,2%, stabili rispetto al mese precedente e in crescita rispetto al +1% di febbraio 2017, consolidando il miglioramento della dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a marzo 2017, si conferma la ripresa del mercato dei mutui, inizialmente colta con l’impennata dei nuovi mutui: l’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% rispetto a marzo 2016 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento). Ad aprile 2017 i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela si collocano su livelli molto bassi: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,82%, minimo storico (2,83% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese risulta pari a 1,71%, era 1,66% il mese precedente (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si attesta al 2,14%, (2,11% a marzo 2017, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse), a marzo 2017 si posizionano a 77,2 miliardi di euro (valore prossimo al dato del mese precedente e più basso da maggio 2014), in forte diminuzione rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). In particolare, rispetto al picco di 89 miliardi toccato a novembre 2015, si registra una riduzione delle sofferenze nette di oltre il 13%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto a 4,39% a marzo 2017 (era 4,89% a fine 2016 e 0,86% prima della crisi).
MIGLIORI OFFERTE DI MUTUO: MAGGIO 2017 – MUTUIONLINE
Le migliori proposte di mutuo a tasso fisso di maggio fanno registrare andamenti abbastanza variabili a seconda della durata del finanziamento. Per i mutui a 10 anni il Tan si alza a 1,62% (rispetto all'1,4% di aprile), la rata mensile, conseguentemente, aumenta toccando quota 903 euro e il Taeg si attesta a 1,68%. Sui mutui a 15 anni il Tan fa registrare un leggerissimo incremento (1,77%) e, se la rata rimane stabile (633 euro), il Taeg scende vistosamente fino ad arrivare all'1,82%. Si segnalano discese degli Isc anche per i mutui a 20 e 25 anni. Per quelli a 20 anni il Tan si alza a 1,92% mentre il Taeg scende fino all'1,96%; la rata sale a 502 euro e, vista la riduzione delle spese accessorie, l'ammontare complessivo del rimborso cala. Per quanto riguarda la migliore proposta di mutuo a 25 anni si registra ancora un calo del Tan, ora al 2,2%, così come della rata e del Taeg, rispettivamente 427 euro e 2,11%. Per i mutui a 30 anni la situazione vede il Tan al 2,24% (+0,3% rispetto ad aprile), la rata a 382 euro e il Taeg al 2,28% (stabile se confrontato col mese precedente). Per le proposte di mutuo a tasso variabile la situazione è esattamente identica a quella di aprile, dato che l'Euribor resta sempre inchiodato sugli stessi valori negativi e la situazione sembra possa continuare ad essere la medesima anche per i mesi successivi. Qualche cambiamento invece, rispetto al mese scorso, per le proposte di mutuo a tasso variabile con Cap: ora i Tan sono compresi tra lo 0,77% e l'1,6% e i Taeg tra l'1,11% e l'1,79%. Il tetto massimo (Cap) è fissato a 2,2% per i mutui a 10 anni, 4,5% per quelli a 15 anni, 4,9% sui 20 anni, 5,4% sui 25 anni. In discesa (3,5%), per i mutui a 30 anni; la simulazione è stata fatta considerando la rata mensile di un mutuo di 100.000 euro acceso per l’acquisto di una prima casa che vale 200.000 euro e l’acquirente è un impiegato di 35 anni residente a Milano.
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