N°178 - Panorama di Economia Immobiliare - Giugno 2017
SubTitle: COMPRAVENDITE E LOCAZIONI
I provvedimenti esecutivi di rilascio di immobili ad uso abitativo emessi nell’anno 2016 ammontano, in totale, a 61.718 di cui: 2.539 per necessità del locatore; 4.350 per finita locazione; 54.829 per morosità e altra causa. Il quadro della ripartizione territoriale del fenomeno evidenzia che i titoli esecutivi emessi nei soli capoluoghi di provincia, pari a 28.705, costituiscono il 46,5% del totale nazionale. Nel periodo in esame, le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario sono 158.720 e gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario ammontano a 35.336. Il raffronto con i dati riferiti all’anno 2015 evidenzia per i provvedimenti di sfratto emessi un decremento in Italia del -5,5%. Tale decremento risulta più rilevante in Friuli Venezia Giulia (-42,9%), Puglia (-35,6%), Molise (-26,2%), Abruzzo (-21,2%) e Sicilia (-20,1%). Al contrario, un aumento si è registrato in Basilicata (+81,5%) Piemonte (+65,7%), Trentino Alto Adige (+28,5%) e Sardegna (+16,7%). Per le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario il rapporto con l’anno 2015 fa registrare un lieve incremento, a livello nazionale, del +3,1% e anche gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario mostrano un incremento del +7,9%. Dall’analisi dei dati riferiti ai provvedimenti di sfratto emessi nell’anno 2016 emerge che il maggior numero di questi si concentra in Lombardia con 11.049 provvedimenti che rappresentano il 17,9% del totale nazionale, seguita dal Lazio con 8.499 (pari al 13,8%), dal Piemonte con 6.920 (pari all’11,2%), dall’Emilia Romagna con 6.124 (pari al 9,9%), dalla Campania con 5.714 (pari al 9,3%) e dalla Toscana con 4.613, pari al 7,5% del totale. Per quanto concerne le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario la Regione che in assoluto presenta il valore più elevato nell’anno 2016 è la Lombardia con 59.486 richieste (pari al 37,5% del totale nazionale); seguono, a distanza, l’Emilia Romagna con 15.760 (9,9%), il Piemonte con 13.519 (8,5%), la Toscana con 12.109 (7,6%) e il Lazio con 11.944 (7,5%). La Regione che presenta il maggior numero di sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario è la Lombardia con 5.343 sfratti eseguiti (pari al 15,1% del totale nazionale), seguita dal Piemonte (4.992, pari al 14,1%), dal Lazio (3.990, pari all’11,3%), dalla Toscana (3.431, pari al 9,7%), dall’ Emilia Romagna con 3.407 (9,6%), dal Veneto con 2.744 (7,8%) e dalla Campania con 2.504 (7,1%). Il rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia si attesta, per l’anno 2016, a uno sfratto ogni 419 famiglie, a fronte di uno sfratto ogni 395 famiglie nel 2015. Le Regioni che nell’anno in esame presentano il rapporto uno sfratto/famiglie inferiore o uguale a quello nazionale sono: Piemonte (1/291), Liguria (1/295), Lazio (1/310), Emilia Romagna (1/326), Toscana (1/356), Campania (1/378), Lombardia (1/400) e Valle d’Aosta (1/419). A livello provinciale sono ben 46 le Province che presentano il rapporto sfratto/famiglie inferiore o uguale a quello nazionale e, di queste, 7 sono Province dei grandi comuni: al primo posto si colloca Modena (uno sfratto ogni 172 famiglie), seguono Barletta-Andria-Trani (1/181), Pescara (1/219) e Imperia con uno sfratto ogni 234 famiglie. Analizzando le procedure di rilascio di immobili ad uso abitativo nel periodo in esame, si nota che i provvedimenti di sfratto emessi mostrano un andamento più o meno costante dal 2005 al 2007, passando da 45.815 a 43.869; dal 2008 al 2014 si evidenzia, al contrario, una tendenza all’aumento decisamente più incisiva, (+47,8%); nell’anno 2015, invece, si registra una significativa flessione rispetto all’anno 2014 (-15,7%) e la flessione si è ripetuta anche nell’anno 2016 rispetto all’anno 2015 (-5,5%). Gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario mostrano nel 2006 una sensibile diminuzione rispetto al 2005 pari a -13,2%; dal 2006 al 2014 la tendenza risulta in aumento, passando da 22.278 a 36.340 (+62%), per diminuire nuovamente nel 2015 con 32.723 sfratti eseguiti (-9,95%) e registrare un aumento nel 2016 passando a 35.336 sfratti eseguiti (+7,9%). Le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario mostrano, dal 2005 al 2014 una tendenza altalenante con aumenti e diminuzioni più o meno consistenti: +27,2% nel 2008 rispetto al 2007; -16,3% nel 2009 rispetto al 2008; +11,4% nel 2011 rispetto al 2010; +14,6% nel 2014 rispetto al 2013; +2,4% nel 2015 rispetto al 2014 e +3,09% nel 2016 rispetto al 2015. Nel lungo periodo il rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia mostra un significativo peggioramento, passando da uno sfratto ogni 515 famiglie nel 2005 a uno sfratto ogni 419 famiglie nel 2016. Per quanto riguarda le Province dei grandi Comuni, i provvedimenti di sfratto emessi, nel corso del 2016, nelle Province di Torino, Milano, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo sono stati in totale 24.547 (pari al 39,8% del totale nazionale). Le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario – pari, in tali aree, a 75.873 – e gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario – pari a 14.406 – costituiscono, rispettivamente, il 47,8% e il 40,8% del totale nazionale. Il raffronto con l’anno 2015 evidenzia un lieve aumento dei provvedimenti di sfratto emessi, pari al +1,9% e anche le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario. Prendendo in considerazione il rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti si nota come ben 7 delle Province dei 12 grandi Comuni sopra indicati presentino una situazione peggiore di quella nazionale che si attesta a uno sfratto ogni 419 famiglie. La Provincia che denuncia la situazione più grave è Torino con uno sfratto ogni 241 famiglie, seguita da Roma (1/279), Napoli (1/306), Genova (1/331), Firenze (1/360), Verona (1/393) e Bologna con uno sfratto ogni 396 famiglie.
MERCATO DELLE RISTRUTTURAZIONI – AGENTPRICING
In Italia ci sono 16 milioni di metri quadri da ristrutturare, per un giro d’affari potenziale di 6,75 miliardi di euro. Secondo i dati appena pubblicati su oltre 1 milione e 500mila immobili residenziali messi in vendita sui portali di compravendita online circa 235mila necessitano di una ristrutturazione più o meno importante, 72.500 sono classificati come da ristrutturare, mentre i restanti si presentano in buono stato. Le case da ristrutturare costano il 35% in meno di quelle a nuovo e hanno tempi di vendita più lunghi anche del 60%, corrispondenti a quasi quattro mesi in più. In testa c’è Roma, con una casa su tre da sistemare, seguita da Milano e Torino. In complesso, i metri quadri da ristrutturare sono 4.922.000, mentre quelli da sistemare in modo parziale sono 11.030.000, per un totale di 15,95 milioni di metri quadri. Infine, il costo medio per gli interventi di riqualificazione è di 700 euro al metro quadro per un investimento medio di 20 mila euro, mentre per le unità in buono stato sono sufficienti interventi più leggeri, al costo di circa 300 euro al metro quadro. In conclusione, il mercato delle ristrutturazioni per immobili online vale 6,75 miliardi di euro.
RISTRUTTURARE L’IMMOBILE NE ACCRESCE IL VALORE FINO AL 19% – IMMOBILIARE.IT E PRONTOPRO.IT
Proprio di recente è stata svolta un’analisi sui Millennials, scoprendo come si tratti di un target molto interessante per il mercato immobiliare ma poco sfruttato a causa dell’età degli immobili italiani e del loro essere trascurati. Ristrutturare, però, non è solo la soluzione per attirare maggiormente questo pubblico ma consente anche di aumentare il valore dell’immobile: lo sostiene uno studio realizzato in questi giorni da un sito specializzato nella ricerca di professionisti, anche legati al mondo dei lavori in casa, che ha calcolato i costi di due pacchetti di interventi di ristrutturazione, uno volto a migliorare le condizioni di una casa, l’altro ad aumentarne il confort. Immobiliare.it ha invece calcolato quanto questi lavori impattino sul prezzo di vendita o di affitto, prendendo come riferimento un bilocale da 52 metri quadrati in uno dei grandi centri urbani italiani. Ne è emerso che ristrutturando il bagno, tinteggiando le pareti, riqualificando l’impianto elettrico e installando infissi nuovi, a fronte di una spesa di 5.700 euro l’immobile acquista il 12% in più di valore al momento della vendita e il 14% in più qualora si decidesse di concederlo in locazione. Se il prezzo richiesto aumenta, diminuiscono i tempi di permanenza sul mercato in entrambi i casi. Se ai precedenti lavori, che migliorano la condizione della casa, si aggiunge anche l’installazione delle zanzariere, un impianto antifurto e un sistema di climatizzazione, per un totale di spesa di 2.000 euro, il prezzo richiesto per il bilocale in vendita salirebbe del 7% e il canone d’affitto potrebbe essere maggiorato ancora dell’8%.
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