N°179 - Panorama di Economia Immobiliare - Luglio 2017
SubTitle: MUTUI
In maggio i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti dell’1% su base annua (0,8% in aprile). I prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,5% (2,4% nel mese precedente), quelli alle società non finanziarie dello 0,3% (0,2% in aprile). I depositi del settore privato sono aumentati del 4% su base annua (3,8% in aprile); la raccolta obbligazionaria è diminuita del 16,1%. Il tasso di crescita delle sofferenze è stato pari al 5,5% su base annua (6,7% nel mese precedente) ma quando si corregge tale tasso di crescita per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari risulta pari al 9,9% (10,6% nel mese precedente). I tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,50% (2,49% nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,1%. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari all’1,60% (1,52% in aprile); quelli sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari al 2,13%, quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,14%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono rimasti stabili allo 0,4%.
DATI STATISTICI NOTARILI (DSN) 2016 – CONSIGLIO NAZIONALE DEL NOTARIATO
Il rapporto si concentra prevalentemente sui mutui concessi con garanzia immobiliare, in quanto statisticamente i più significativi e vengono analizzati solo i nuovi finanziamenti e non le surroghe. Nel I semestre del 2016 emerge un capitale erogato (rilevato dalle note di iscrizione ipotecarie), di complessivi 26.730.468.291 euro per 157.432 nuove operazioni, che scendono a 155.220 a fronte però di un aumento dell’erogato complessivo di 27.654.246.851 euro. Il 65% dei finanziamenti sono compresi tra i 50.000 e 150.000 euro, le fasce di età maggiormente finanziate risultano le più giovani, quelle comprese tra i 18-35 anni (33,3% del totale) e tra i 36-45 anni (32,4% del totale); infine, il 55% dei finanziamenti è stato concesso agli uomini e il 45% alle donne.
RAPPORTO MENSILE: LUGLIO 2017 – ABI
A fine giugno 2017 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.805,5 miliardi di euro, è nettamente superiore, di oltre 97 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.708,3 miliardi di euro. Dai dati di giugno 2017 emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua di +1,5%, rafforzando ulteriormente la dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a maggio 2017, si conferma la ripresa del mercato dei mutui e l’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% rispetto a maggio 2016 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento). A giugno 2017 i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela si collocano su livelli molto bassi: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,76%, minimo storico (2,79% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si attesta al 2,10%, (2,12% a maggio 2017, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese risulta pari a 1,61%, era 1,60% il mese precedente (5,48% a fine 2007). Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a maggio 2017 sono scese a 76,5 miliardi di euro, un valore in riduzione sia rispetto ai 77,4 miliardi del mese precedente (e toccando il valore più basso da maggio 2014), sia rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). In particolare, rispetto al picco di 89 miliardi toccato a novembre 2015 si registra una riduzione delle sofferenze nette di quasi il 14%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto a 4,38% a maggio 2017 (era 4,89% a fine 2016). Il margine (spread), fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a giugno 2017 risulta pari a 181 punti base (183 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine 2007), in media nel 2016 tale differenziale è risultato pari a 1,98 punti percentuali (2,11 p.p. nel 2015).
BAROMETRO MUTUI – CRIF
Analizzando le interrogazioni sul Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF relative a richieste di nuovi mutui e surroghe (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online), da parte delle famiglie italiane, il I semestre dell’anno in corso ha registrato una decisa crescita dell’importo medio richiesto che ha quasi raggiunto quota 125.000 euro con un incremento del +2% rispetto al dato del 2016. In flessione del -5,7% il numero di richieste che però si confrontano con un I semestre 2016 che aveva riportato picchi di volumi. Il mese di giugno appena concluso, in particolare, si è caratterizzato per una contrazione pari a -7,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi), probabilmente anche a causa del rallentamento delle surroghe in atto da inizio anno. Per quanto riguarda l’importo medio richiesto, l’ultima rilevazione del Barometro Crif registra segnali incoraggianti; nello specifico, nel mese di giugno appena concluso il valore medio richiesto si è attestato a 127.282 euro, decisamente superiore a quello registrato nel corrispondente mese dell’anno precedente (quando era risultato pari a 122.992 euro). Più in generale, quindi, nei primi sei mesi dell’anno in corso sembra consolidarsi il trend di costante incremento del valore: l’importo medio richiesto è infatti risultato pari a 124.997 euro, in crescita del +2% rispetto al dato del corrispondente periodo dell’anno precedente. Relativamente alla distribuzione delle richieste per fasce di importo, nel I semestre 2017 le preferenze degli italiani si sono concentrate nella classe compresa tra 100.001 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,5% del totale. Rispetto ai dati rilevati nello stesso periodo del 2016 si nota uno spostamento delle richieste verso le classi di importo maggiori (+1,4 punti percentuali per le classi di importo superiore ai 150.000 euro), a cui corrisponde un calo equivalente della classe di importo al di sotto dei 100.000 euro. Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste di nuovi mutui e surroghe per classe di durata, ancora una volta è quella compresa tra i 16 e i 20 anni ad essere risultata la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 24,2% del totale, seguita dalla fascia tra i 26 e i 30 anni, con il 21,7%. Rispetto all’anno precedente si registra una crescita delle richieste con piani di rimborso sempre più lunghi (+2 punti percentuali per le classi di durata maggiori di 20 anni), va letto come maggiore incidenza delle richieste di nuovi mutui rispetto alle surroghe (per loro natura con durata inferiore) e la necessità di adottare soluzioni in cui la rata mensile incida nel modo più lieve possibile sul bilancio familiare. I dati relativi alla distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente, infine, confermano la predominanza della fascia compresa fra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 35,5% del totale, seppur in calo di -0,6 punti percentuali rispetto al dato di giugno 2016; a bilanciare questo calo, nel confronto con l’anno scorso si segnala un incremento di +0,5 punti percentuali delle fasce di età comprese tra i 45 e i 54.
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