N°180 - Panorama di Economia Immobiliare - Agosto 2017

SubTitle: COMPRAVENDITE E LOCAZIONI

SENTIMENT DEL MERCATO IMMOBILIARE: I QUADRIMESTRE 2017 – FEDERIMMOBILIARE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA E SORGENTE GROUP
Fiups è un acronimo di Federimmobiliare, Università degli Studi di Parma e Sorgente Group ed è la sintetizzazione del Sentiment. L’indice elaborato, seppure con un lieve decremento rispetto al quadrimestre precedente, mette in evidenza un trend che, soprattutto nell’ultimo biennio, è comunque in crescita, come risulta dalla linea di tendenza ottenuta per interpolazione dei valori riscontrati dal 2011 a oggi. Il panel indica un netto miglioramento della percezione della congiuntura economica nel I quadrimestre 2017 e, in particolare, emerge come sia diminuita la percezione di un trend negativo dell’economia, a favore del miglioramento e della stabilità. Le risposte fornite dagli operatori intervistati indicano come, con riferimento alla prospettiva futura (orizzonte temporale a 12 mesi), si stia pienamente consolidando un sentiment in miglioramento. E’ importante sottolineare che nessuno degli intervistati prevede un netto peggioramento e meno del 3% ha una percezione negativa sull’andamento dell’economica nei prossimi mesi. Inoltre, si evidenzia come ci sia una sostanziale omogeneità di risposte tra l’analisi della situazione passata (ultimo anno) e le prospettive future (prossimo anno). Nella valutazione del I quadrimestre 2017 gli operatori ritengono, con specifico riferimento al settore immobiliare, di essere in una fase di miglioramento, infatti solo meno del 4% degli intervistati ritiene che l’attività complessiva del settore immobiliare sia peggiorata. Inoltre, il sentiment immobiliare riscontrato per i futuri 12 mesi prevede una situazione migliore rispetto agli scorsi 12 mesi: quasi due terzi degli intervistati prevede un miglioramento dell’economia e quasi un terzo percepisce una situazione di stabilità; del tutto residuale (in totale 4%), la quota del campione che ha scelto le altre opzioni. Quanto rilevato con riferimento al settore immobiliare si riflette anche sull’attività degli operatori e, come per il settore nel suo complesso, anche per le singole attività il sentiment prevalente indica un miglioramento o una stabilità e solo il 6% degli intervistati segnala, con riferimento agli ultimi 12 mesi, una diminuzione delle proprie attività. Le aspettative sulle attività (aziendale o professionale), degli intervistati per i prossimi 12 mesi si dividono, quasi equamente, fra chi prevede una stabilità (48%) e chi un aumento (43%), sono del tutto trascurabili le altre opzioni e tale risultato rispecchia quanto rilevato nelle precedenti domande e conferma un trend positivo del settore. Le aspettative positive riferite alle singole attività si traducono nell’individuazione delle seguenti strategie di intervento: sviluppare nuove linee di business, aumentare la visibilità ed effettuare nuovi investimenti; nel complesso, appare un comparto che intende imprimere una decisa accelerazione alle proprie attività. Anche il sentiment dei prezzi di mercato degli immobili segnala indicazioni decisamente positive per tutte le asset class, eccezion fatta per il comparto industriale che continua a destare ancora perplessità nel settore; tutti gli altri comparti si muovono su un sentiero di crescita o di stabilità. Il tempo medio di vendita rimane ancora stabile, nelle percezioni degli operatori, con una tendenza a crescere per il residenziale e una a diminuire per il commerciale che rappresenta il comparto più dinamico. Quanto evidenziato per i tempi medi di vendita emerge anche con riguardo allo sconto medio praticato: il comparto più attraente appare quello commerciale, mentre il settore residenziale sembra ancora in lieve affanno, indice che domanda e offerta non sono ancora perfettamente allineate; rimane problematico il settore industriale, segno di un processo di ristrutturazione delle aziende e della mancanza di immobili dal contenuto tecnologico e dal posizionamento rispetto alle principali infrastrutture non in linea con le nuove esigenze quali, ad esempio, quelle dei magazzini dell’e-commerce. Come nelle precedenti rilevazioni è confermato il divario tra le migliori opportunità di investimento nel settore immobiliare che vengono percepite provenire dal Nord Italia e dal Centro rispetto a quelle del Sud e delle Isole; in particolare, il Nord-Est sembra presenti le migliori aspettative per la totalità dei comparti considerati, seguito dal Nord-Ovest. Un discorso a parte merita il settore alberghiero, per il quale si vedono buone prospettive nel Centro Italia e nelle Isole.

L’INDICE DEI PREZZI DELLE ABITAZIONI DI SECONDA MANO – IDEALISTA.IT
Secondo l’indice dei prezzi delle abitazioni di seconda mano appena pubblicato, i valori hanno segnato un calo dello 0,6% rispetto a giugno, a una media di 1.839 euro/m² e la contrazione accumulata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ora è del 5,2%. Come già ravvisato nei trimestri precedenti, il settore accusa ancora un calo dei prezzi richiesti perché per buona parte dei potenziali acquirenti è diminuita la disponibilità di spesa. Questa dinamica si avverte un po’ in tutte le regioni italiane nonostante la domanda sia in costante crescita e 13 regioni su 20 chiudono il mese con un saldo negativo, trascinate dalla tendenza ribassista del mercato. Le variazioni più accentuate ai due opposti vedono il balzo più significativo in Trentino Alto Adige (2%), seguito da Liguria (1,3%) e Piemonte (1%); al contrario, spetta alla Campania (-2,2%) la performance peggiore del periodo, seguita da Veneto (-1,5%) e Lombardia (-1,3%). La Liguria (2.657 euro/m²) resta la regione con i metri quadri più cari, davanti alla Valle d’Aosta (2.496 euro/m²) e al Lazio (2.460 euro/m²); all’opposto, la Calabria (920 euro/m²) è la più economica davanti a Molise (1.028 euro/m²) e Sicilia (1.173 euro/m²). A livello provinciale le variazioni negative investono 2 province su 3: i cali più marcati nel vercellese (-4,4%), in provincia di Udine (-4%) e di Lodi (-3,9%), mentre all’opposto Savona (4,8%), Gorizia (3,8%) e Frosinone (3,6%) sono le macroaree che crescono di più; Savona con 3.497 euro/m² e Bolzano con 3.187 euro/m² sono le uniche due province italiane dove il mattone supera i 3mila euro al metro quadro. Nella parte bassa del ranking dei valori residenziali Biella è sempre fanalino di coda con 660 euro/m², davanti ad altre 14 province dove le quotazioni non superano i 1.000 euro al metro quadro racchiuse tra i 796 euro di Caltanissetta e i 981 euro di Catanzaro. Questo mese i capoluoghi che presentano variazioni positive sono solo 34 su 105 monitorati: i rimbalzi maggiori riguardano Agrigento (4,7%), Cuneo (4,5%) e Chieti (3,3%), mentre i ribassi più forti si registrano a Viterbo (-5,5%), Benevento (-5,4%), Rieti e Teramo alla pari (-5,2%). I grandi mercati segnano variazioni tra il -1% e il +1% e in sostanza vanno verso la stabilizzazione: se Bologna (0,9%) e Milano (0,3%), confermano i progressi evidenziati nel corso di quest’anno, Roma (0,3%) e Bari (0,4%) lanciano timidi segnali di recupero, mentre Venezia (-1,4%) e Napoli (-3,4%) accentuano la caduta dei prezzi. Sulla mappa dei valori al metro Venezia domina con i suoi 4.295 euro; il capoluogo veneto precede Bolzano (3.450 euro/m²) e Milano (3.403 euro/m²), nel ranking dei metri quadri più esclusivi; in fondo a questa graduatoria c’è Biella (733 euro/m²), davanti a Caltanissetta (788 euro/m²) e Alessandria (855 euro/m²).

PREZZI DELLE STANZE ANCORA IN AUMENTO PER GLI STUDENTI FUORI SEDE – IMMOBILIARE.IT
Ricomincia la corsa alla ricerca di un alloggio da parte degli studenti fuori sede che si allontanano da casa e hanno bisogno di una stanza per il nuovo anno accademico. Ma quanto bisogna mettere in conto per l’affitto? Le notizie per loro non sono positive, considerando che nelle 14 città più popolate dai fuori sede i prezzi risultano in aumento per il terzo anno consecutivo. Per una camera singola, in Italia, si spendono mediamente 416 euro al mese, cifra che equivale al 4% in più rispetto allo scorso anno e addirittura al 9% in più in confronto a tre anni fa. Come negli anni passati, quando si parla di stanze in affitto è Milano la città in cui si deve mettere in conto la cifra più alta e i 528 euro mensili richiesti mediamente per una singola segnano un +4% rispetto allo scorso anno; a crescere maggiormente, però, sono i costi per la locazione di un posto letto in doppia: la spesa media è di 388 euro, il 12% in più in confronto al 2016 ma chi non si accontenta e vuole vivere nelle zone più trendy, come i Navigli o Porta Nuova, deve prendere in considerazione budget che superano i 610 euro per una stanza singola. Rimangono stabili, rispetto all’anno scorso, i prezzi delle singole a Roma: qui servono mediamente 439 euro; sono aumentati sensibilmente, di contro, i costi di chi vive nelle camere doppie e si trova a pagare l’11% in più rispetto al 2016, vale a dire 333 euro al mese; se il territorio molto ampio della Capitale consente di risparmiare rispetto a Milano, vivere nel cuore storico della città e nelle zone più vicine alle facoltà universitarie fa lievitare i costi, che superano i 500 euro al mese per le singole. La terza in classifica, Firenze, è la città che quest’anno ha visto più delle altre aumentare i prezzi delle locazioni di stanze: per una singola si spendono 401 euro, mentre per un posto in doppia 284 euro, rispettivamente il 13% e 14% in più rispetto al 2016. Torna quarta Bologna che, a seguito di un aumento di circa l’8,5% dei costi, richiede ai suoi fuori sede una media di 355 euro al mese per una singola e 260 euro per un posto in doppia. Segue a stretto giro Torino, dove i prezzi appaiono più stabili, e in cui una camera costa mediamente 344 euro. Crescono del 2% i canoni richiesti a Siena, dove per la singola si spendono 336 euro e per la doppia 245 euro a posto letto. Anche chi sceglie Venezia per studiare o lavorare deve metter in conto una spesa più alta dell’anno scorso: +6% per le singole (333 euro) e +10% per un posto in doppia (252 euro). Superano di poco i 300 euro i costi per le singole a Napoli, Pisa e Pavia ma nel capoluogo partenopeo si è assistito a un maggiore aumento dei prezzi delle doppie, cresciuti del 14% in un anno (240 euro al mese). Le due città siciliane di Palermo e Catania si confermano in assoluto le più economiche per le locazioni dei fuori sede se, però, nella prima i prezzi delle stanze sono aumentati di circa il 10%, nella seconda gli alloggi risultano più economici dell’anno scorso, con costi ribassati del 2%.

INDAGINE SULLA PROGETTAZIONE E L’ARREDAMENTO DELLA CASA – HOUZZ.IT
Il 2017 ha le carte in regola per essere un anno cruciale per le ristrutturazioni, con un quarto dei proprietari di case che prevede di iniziare o ultimare i lavori (25%). La spesa preventivata per rinnovare la propria casa è, in media, di circa 15.900 euro, con un aumento rispetto alla spesa prevista nel 2016 (12.800 euro). Nel 2016 a registrare i maggiori investimenti è stata la ristrutturazione della cucina (6.300 euro per le cucine dai 12 m² in su), seguita da quella del bagno (6.100 euro per i bagni dai 5 m² in su). Questa ricerca annuale è stata realizzata su più di 5.700 intervistati in Italia (e oltre 185.000 a livello globale) e rivela che chi rinnova una casa acquistata di recente spende di più rispetto agli altri proprietari (budget medio di 53.532 euro contro i 40.301 euro) e nel 51% dei casi sono propensi a rinnovare tutti gli spazi interni (34% per gli altri proprietari). Le persone preferiscono comprare una casa da ristrutturare rispetto a una casa già pre-confezionata, con l’obiettivo di personalizzarla secondo i propri gusti ed esigenze (49%). Il miglioramento del design e della funzionalità sono tra le richieste più importanti in ambito di ristrutturazione (rispettivamente, 63% e 58%), mentre il 23% degli intervistati ritiene importante l'integrazione della tecnologia intelligente e il 18% l’utilizzo di materiali ecosostenibili. Per creare case più efficienti dal punto di vista energetico il 24% dei proprietari installa elementi di tecnologia domotica durante i lavori di ristrutturazione ma questa percentuale sale al 35% per chi ha acquistato una casa di recente. Inoltre, il 78% dei proprietari ha utilizzato i propri risparmi o fondi personali per finanziare i progetti nel 2016, mentre solo l'11% è ricorso a prestiti personali di amici e parenti. La difficoltà più importante nel 2016 è stata rimanere in linea con il budget che ci si era prefissati (50% che sale al 65% per i nuovi proprietari); tra le altre sfide, il rispetto delle tempistiche (32%) e la gestione di imprevisti e problemi inaspettati (25%). Infine, continua ad aumentare il numero di persone che si rivolge ai professionisti (91% nel 2016 contro l'88% nel 2015) e la percentuale cresce ulteriormente per chi ha appena acquistato casa (96% nel 2016 rispetto all'87% dell'anno prima).


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