N°180 - Panorama di Economia Immobiliare - Agosto 2017
SubTitle: MUTUI
A giugno i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti dell’1,2% su base annua (1% a maggio). I prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,6% (2,5% nel mese precedente), quelli alle società non finanziarie sono rimasti stabili (0,3% a maggio). I depositi del settore privato sono aumentati del 5,1% su base annua (4% in maggio); la raccolta obbligazionaria è diminuita del 15,8%. Il tasso di crescita delle sofferenze è stato pari al 4,4% su base annua (5,5% nel mese precedente); quando si corregge tale tasso di crescita per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari risulta pari al 10,4% (10% nel mese precedente). I tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,47% (2,5% nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,49%. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari all’1,56% (1,6% in maggio); quelli sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari al 2,08%, quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,15%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono rimasti stabili allo 0,4%.
ITALIANI CON ALMENO UN CONTRATTO DI CREDITO ATTIVO NEL I SEMESTRE 2017 – CRIF
Nel I semestre 2017 oltre un terzo degli italiani, più precisamente il 35,4% del totale della popolazione maggiorenne (in crescita del +4,1% rispetto a un anno fa), risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo e, a livello pro-capite, mensilmente rimborsa 356 euro. Inoltre, mediamente i soggetti attivi nel credito risultano avere un indebitamento residuo – inteso come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere –pari a 34.114 euro, sostanzialmente in linea con il valore della precedente rilevazione. La crescita delle erogazioni conferma il consolidamento dell’intero comparto ma anche l’allargamento della platea di cittadini che ne usufruiscono, pur mantenendo pressoché stabili sia la rata media sia l’indebitamento residuo, segnali indubbiamente positivi per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria delle famiglie. Queste le principali evidenze che emergono dall’aggiornamento relativo al I semestre 2017 dello studio sull’utilizzo del credito da parte degli italiani; nello specifico, è stato preso in considerazione per l’elaborazione degli indicatori il credito in essere erogato ai consumatori nella forma di mutui, prestiti personali e finalizzati, mentre sono stati esclusi dallo studio i finanziamenti a sofferenza, che rappresentano una quota marginale e pari all’1,7% (tasso di default del credito alle famiglie – prestiti e mutui – a marzo 2017). In particolare, dall’analisi condotta risultano al primo posto i prestiti finalizzati, ossia quei prestiti destinati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi, ecc.), che hanno un peso in termini di numerosità pari al 43,5% sul totale. Al secondo posto vengono i prestiti personali, che si legano alla rinnovata progettualità delle famiglie in uno scenario di progressivo miglioramento del quadro economico generale, con una incidenza pari al 34%. Infine, c’è la componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni che si caratterizzano per una incidenza del 22,5% sul totale.
IL 6% DEI MUTUI EROGATI IN ITALIA È DESTINATO A CITTADINI STRANIERI – FACILE.IT E MUTUI.IT
E’ questo il primo dato che emerge dalla recente indagine che ha analizzato un campione di oltre 3.500 pratiche concluse fra il 1 gennaio 2016 e il 30 giugno 2017. Dall’analisi emerge che l’importo medio erogato ai mutuatari stranieri è di poco superiore a 109.800 euro e serve a coprire il 68% del valore dell’immobile. Analizzando la nazionalità degli stranieri che hanno ottenuto un mutuo in Italia emerge che il 25,6% delle pratiche andate a buon fine ha riguardato un cittadino di uno stato extraeuropeo. Scendendo nel dettaglio, la classifica dei mutuatari stranieri che hanno comprato casa nel nostro Paese è guidata dai cittadini della Romania, cui fa capo il 15,1% dei mutui erogati a richiedenti con nazionalità non italiana; seguono i cittadini di Albania (11,9%), Svizzera (11,4%), Moldavia (6,8%) e Germania (5,9%). Da notare l’assenza nelle prime posizioni di due nazionalità che invece rappresentano comunità ben consolidate sul territorio italiano: quella cinese e quella marocchina, evidentemente meno inclini a richiedere l’aiuto della banca o ad acquistare immobili. Le cifre erogate e la percentuale del valore dell’immobile che si vuole finanziare col mutuo variano notevolmente a seconda della nazionalità del richiedente. I mutuatari di origine rumena, ad esempio, hanno ottenuto in media 105.400 euro, pari al 72% del valore della casa, mentre gli albanesi poco più di 87.200 euro (76% del valore della casa); importi decisamente maggiori per gli inglesi (oltre 193.800 euro, il 68% del valore della casa) e i francesi (175.600 euro, il 65% del valore della casa). Rispetto alla distribuzione territoriale dei mutui erogati, l’analisi restituisce un dato in linea con i flussi migratori, con le regioni del Nord e Centro Italia che guidano la classifica: in prima posizione si trova la Lombardia, che da sola genera il 29,7% dei mutui per stranieri; seguono l’Emilia Romagna (12,3%), il Veneto (11%) e il Lazio (10%).
MUTUI PRIMA CASA: IN ITALIA SERVONO IN MEDIA 134 GIORNI – FACILE.IT E MUTUI.IT
Seguendo l’iter di un campione di quasi 1.800 pratiche concluse fra il 1 gennaio 2016 e il 30 giugno 2017, dalla prima richiesta di informazioni fino all’effettiva erogazione di un mutuo passano 134 giorni ovvero servono circa 4 mesi e mezzo. L’analisi ha evidenziato che esistono differenze importanti nei tempi sia in base alla tipologia di mutuo richiesto – si oscilla fra i 115 giorni del finanziamento per liquidità ai 140 di quello legato alla surroga, che è in assoluto il più lento – sia in base alla regione in cui si presenta la richiesta di mutuo. Secondo i dati, se si osservano le sole pratiche legate all’acquisto della prima casa, la regione in cui gli aspiranti mutuatari devono aspettare più a lungo è l’Umbria con un tempo medio, fra la prima richiesta di informazioni e l’effettiva erogazione, di ben 153 giorni; appena sotto la soglia dei 5 mesi vi sono la Sardegna e il Piemonte (entrambe 147 giorni); sopra la media italiana anche Calabria (143 giorni), Puglia (139), Campania (138) e Lombardia (135). Curiosamente, però, la maglia nera in ambito provinciale è di Pisa che, con ben 204 giorni di media, è il posto in cui è stato necessario il tempo maggiore per arrivare alla conclusione dell’acquisto immobiliare tramite mutuo. Osservando la classifica in senso opposto, i mutuatari più fortunati sembrano essere quelli residenti nel Friuli Venezia Giulia, che devono attendere solo 94 giorni prima di poter accedere al proprio mutuo prima casa; alle loro spalle i richiedenti del Trentino Alto Adige (112 giorni), della Liguria (115) e del Veneto (120 giorni). Il primato del Friuli Venezia Giulia si conferma anche a livello provinciale con Udine e Gorizia ai primi due posti della classifica delle province più rapide (82 e 83 giorni in media). L’analisi dei due portali ha indagato anche le cifre richieste in media per acquistare la prima casa e il rapporto fra valore dell’immobile e importo del mutuo erogato: in base al primo parametro le richieste di importo maggiore sono state presentate in Trentino Alto Adige con valori appena inferiori ai 151.000 euro; a seguire nel Lazio (145.600 euro) e in Lombardia (134.750 euro), ma sono Sicilia e Campania le regioni in cui pare che i mutuatari abbiamo maggiore necessità dell’aiuto della banca, dal momento che la cifra che si richiede servirà a finanziare, rispettivamente, il 73% e il 71% del valore dell’immobile. Gli stranieri che richiedono un mutuo per comprare casa nel nostro Paese sono sempre di più e, per questo motivo, si è indagato anche se ci siano variazioni nei tempi a seconda della nazionalità del richiedente. Se per un italiano i tempi medi per concludere un acquisto con mutuo prima casa sono pari a 134 giorni, questo valore si abbassa a 117 se il richiedente ha nazionalità di uno stato europeo non aderente alla moneta unica né facente parte dell’Unione e a 104 se la sua nazionalità è extra europea. Non bisogna, però, farsi prendere da facili moralismi; il dato va considerato alla luce di forti differenze culturali: un cittadino straniero che sceglie di acquistare casa in Italia tenderà a rivolgersi all’Istituto di credito solo dopo aver effettivamente individuato l’immobile e questo, come si è visto, riduce notevolmente i tempi. Anche per quanto riguarda le cifre richieste si evidenziano forti differenze; per un italiano in media si tratta di 130.000 euro, 107.000 per un europeo non comunitario e 102.000 per un extra europeo.
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