N°182 - Panorama di Economia Immobiliare - Settembre 2017

SubTitle: COMPRAVENDITE E LOCAZIONI

I SEMESTRE 2017 – TECNOCASA
Si confermano i segnali positivi del mercato immobiliare italiano: le compravendite aumentano e i prezzi stanno ormai volgendo alla stabilità. Il mattone, dunque, continua a interessare gli italiani grazie ai valori ormai a livelli minimi, ai bassi tassi e a una rinnovata fiducia alimentata da un discreto miglioramento del quadro macroeconomico del Paese. In particolare, la domanda è in aumento e l’offerta inizia a diminuire, soprattutto sulle tipologie di qualità per posizionamento e stato di conservazione. Il trilocale, con il 40,1%, raccoglie la maggioranza delle richieste nelle grandi città; a seguire c’è il quattro locali che raccoglie il 24,7% delle preferenze. L’analisi della disponibilità di spesa nelle grandi città registra un aumento della percentuale nella fascia più bassa, cioè fino a 119 mila euro, dove si evidenzia, tra l’altro, anche una maggiore concentrazione delle richieste e il trend è simile per gli altri capoluoghi di regione e per i capoluoghi di provincia. L’analisi dell’offerta sulle grandi città vede prevalere i trilocali (32,8%), cui seguono i quattro locali col 25%; stesso risultato anche nelle altre realtà. Inoltre, i tempi di vendita sono in diminuzione rispetto a un anno fa e attualmente, nelle grandi città, sono di 141 giorni, nei capoluoghi di provincia di 167 gg. e nei comuni dell’hinterland delle grandi città di 162 gg. Nel I semestre del 2017 le quotazioni immobiliari nelle grandi città sono in ribasso dello 0,4%: si tratta della contrazione più contenuta finora registrata e questo induce a credere che la stabilità sia prossima e la ripresa dei valori vicina. Alcune grandi città, infatti, hanno già visto la variazione dei prezzi tornare in territorio positivo, seppure in modo contenuto: Bologna (+1,1%), Milano (+1%), Napoli (+0,7%) e Verona (+0,5%) ma sono ancora in riduzione i valori delle altre metropoli, con Genova fanalino di coda che registra una perdita del 3%. Per il 2017 si prevede il raggiungimento della stabilità dei valori per le grandi città e un’ulteriore diminuzione dei valori per l’hinterland delle stesse e per i capoluoghi di provincia, trend confermato anche dal sentiment della rete Tecnocasa, mentre prezzi in lieve rialzo sono attesi per il 2018 solo nelle grandi città (una crescita entro il 2%). Le compravendite potrebbero attestarsi intorno a 550-570 mila. Sul versante delle locazioni ci si aspettano ancora leggeri ritocchi al rialzo per le grandi città. L’andamento generale dell’economia e dell’occupazione nonché il comportamento degli istituti di credito, incidendo sulla fiducia dei potenziali acquirenti, contribuirà a confermare o meno questo scenario di mercato.

BORSINO IMMOBILIARE DELLA LOGISTICA – WORLD CAPITAL
Il mercato immobiliare logistico nel I semestre 2017 mostra, rispetto al semestre scorso, un range dei canoni di locazione invariato; eccezione fatta per gli immobili nuovi (costruiti nell’ultimo decennio/riqualificati), situati al Nord con una crescita del +4%. A emergere in questo scenario, oltre a Genova (62 €/mq/anno), è Milano (55 €/mq/anno). A seguire, vi sono location come Roma (56 €/mq/anno) e Catania (46 €/mq/anno). Per quanto riguarda la locazione degli immobili usati, invece, i canoni medi più alti vengono riscontrati in città come Firenze e Milano (50 €/mq/anno), Roma (48 €/mq/anno) e Genova (47 €/mq/anno). Dando uno sguardo generale ai tagli principali richiesti dagli operatori, questi si attestano per il 53% sopra i 5.000 mq, seguono poi con il 35% spazi tra i 1.000 e i 5.000 mq, mentre soltanto il 12% richiede immobili con superficie minore ai 1.000 mq. Focalizzando l’analisi sulla credibilità del settore, il mercato immobiliare logistico si conferma in continua crescita, totalizzando investimenti per circa 700 milioni di euro registrati nel solo territorio italiano. I rendimenti lordi di Milano in questi primi sei mesi del 2017 oscillano da un minimo del 6% a un massimo del 7,2 %, mentre a Genova il range varia da 6,4% a 7,5%. Inoltre, il Dipartimento di Ricerca di World Capital ha presentato il lavoro di mappatura e analisi sullo stock immobiliare logistico, elaborato per la prima volta sul territorio italiano: da tale studio, che prende in considerazione gli immobili logistici, CeDi e interportuali, emerge che lo stock immobiliare logistico copre una superficie totale di circa 34.700.000 mq. Interessante da sottolineare che il 75% del totale dei mq dello stock è relativo agli immobili a uso logistico, che totalizzano una superfice di circa 26 milioni di mq. Considerando solo lo stock a uso logistico dell’intero territorio nazionale emerge che il 64% è situato al Nord Italia, in particolare al Nord-Ovest, con un totale di circa 11.700.000 mq, seguito poi dal Nord-Est con circa 6.100.000 mq e il restante si trova al Centro con circa 4.600.000 mq, al Sud con circa 2.760.000 mq e, infine, nelle Isole con circa 800.000 mq. A livello regionale la Lombardia si conferma, con 9 milioni di mq (39%), la regione con maggior superfice destinata a uso logistico e, in tal modo, Lombardia insieme a Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte e Veneto ospitano il 74% del totale stock nazionale. Analizzando gli immobili destinati a uso logistico su scala provinciale, tra le Top30 Province è in vetta Milano, che registra il dato più interessante coprendo il 16% dello stock immobiliare logistico.

PRODUZIONE NELLE COSTRUZIONI E COSTI DI COSTRUZIONE – ISTAT
A luglio 2017, rispetto al mese precedente, l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra un debole aumento (+0,1%), dopo la flessione congiunturale rilevata a giugno (-1,6%), inoltre, a luglio 2017 l’indice di costo del settore aumenta dello 0,1% per il fabbricato residenziale. Nella media del trimestre maggio-luglio l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito dell'1% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, a luglio 2017 si registra una diminuzione dello 0,4% sia per l'indice della produzione nelle costruzioni corretto per gli effetti di calendario che per quello grezzo (i giorni lavorativi sono stati 21 come a luglio 2016). Sempre su base annua, l’indice del costo di costruzione aumenta dello 0,6% a luglio 2017 (+0,5% a giugno), per il fabbricato residenziale. Infine, a luglio 2017 il contributo maggiore all’aumento tendenziale del costo di costruzione del fabbricato residenziale è da attribuire all’incremento dei costi dei materiali (+0,8 punti percentuali).

2,8 MLN DI ITALIANI PRONTI A RISTRUTTURARE CASA – CONFARTIGIANATO
Sono 2.771.000 i proprietari di immobili intenzionati a effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione. Lo rivela un’analisi di Confartigianato sull’utilizzo degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico. Tra ottobre 2010 e luglio 2017 le famiglie italiane hanno speso 169,1 miliardi, pari a una media di 24,7 miliardi l’anno, per ristrutturare casa e per renderla più efficiente dal punto di vista energetico e la spesa rilevata nei dodici mesi tra giugno 2016 e luglio 2017 è aumentata dello 0,6% su base annua. In crescita è soprattutto la richiesta di incentivi per gli interventi di risparmio ed efficienza energetica: nel 2016 sono state presentate 408.032 domande, per un spesa complessiva di 3,4 miliardi e con un aumento del 21,5% del numero di domande rispetto al 2015. A livello nazionale il valore delle detrazioni Irpef per recupero del patrimonio edilizio e risparmio energetico è stato pari a 5,8 miliardi nel 2015. Le detrazioni più richieste sono quelle connesse agli interventi di recupero del patrimonio edilizio che ammontano a 4.703 milioni di euro e sono pari all’81,4% delle detrazioni che interessano la filiera della casa, mentre quelle per interventi di efficientamento energetico ammontano a 1.071 milioni di euro, pari al restante 18,6% delle detrazioni che interessano la filiera della casa. La classifica regionale vede in testa la Provincia autonoma di Trento per il maggiore utilizzo degli incentivi per le ristrutturazioni con un’incidenza dell’1,37% dell’ammontare delle detrazioni sul reddito complessivo regionale; seguono la Provincia autonoma di Bolzano (1,07%) e, al terzo posto, la Valle d’Aosta (1,06%); fanalino di coda la Calabria, con un’incidenza dello 0,30% delle detrazioni sul reddito regionale. Gli incentivi per le ristrutturazioni sono fondamentali per contribuire ad attenuare le difficoltà delle imprese dell’edilizia. Infatti, secondo l’analisi di Confartigianato, il settore delle costruzioni, nel quale operano 505.433 imprese artigiane pari al 60,2% delle aziende del settore, stenta a manifestare segni di ripresa. La produzione del settore nei primi sette mesi dell’anno ha registrato un calo dello 0,4% e nel II trimestre di quest’anno l’occupazione è diminuita del 2,1%. Sul fronte dell’impatto ambientale dallo studio emerge che gli interventi sostenuti dall’ecobonus hanno prodotto un effetto positivo: dal 2007 al 2016 hanno permesso un risparmio di energia di 12.886 Gwh e il maggiore risparmio deriva dalla coibentazione di superfici opache e sostituzione di infissi (49,1%) e dall’impiego di impianti di riscaldamento efficienti (39,8%).


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