N°187 - Panorama di Economia Immobiliare - Gennaio 2018

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BOLLETTINO ECONOMICO: GENNAIO 2018 – BANCA D’ITALIA
L'espansione dell'attività economica mondiale resta solida e diffusa e nell'area dell'euro le prospettive di crescita sono ancora migliorate, ma l'inflazione rimane debole, frenata dalla dinamica salariale che si conferma moderata in molte economie dell'area. Il Consiglio direttivo della Bce ha ricalibrato gli strumenti di politica monetaria, riducendo il ritmo degli acquisti di titoli ma preservando, anche in prospettiva, condizioni monetarie molto espansive. In Italia, secondo le stime della Banca d’Italia, nel IV trimestre dello scorso anno il Pil sarebbe cresciuto attorno allo 0,4%, confermando la tendenza favorevole degli ultimi trimestri. I sondaggi segnalano un ritorno della fiducia delle imprese ai livelli precedenti la recessione; inoltre, indicano condizioni favorevoli per l'accumulazione di capitale, confermate dall'accelerazione della spesa per investimenti osservata nella seconda parte del 2017. L'avanzo di conto corrente si è mantenuto elevato, contribuendo a un ulteriore miglioramento della posizione debitoria netta dell'Italia verso l'estero. Il numero di persone occupate è aumentato sia durante l'estate sia, secondo le indicazioni congiunturali più recenti, negli ultimi mesi dello scorso anno; le ore lavorate per occupato sono tuttavia ancora al di sotto dei livelli precedenti la crisi. La dinamica salariale rimane moderata anche se, sulla base dei contratti di lavoro rinnovati di recente, mostra alcuni segnali di ripresa. La crescita dei prestiti alle famiglie è rimasta vivace e sono aumentati anche quelli alle imprese. La qualità del credito bancario ha continuato a migliorare; il flusso di nuovi crediti deteriorati in proporzione ai finanziamenti è ora inferiore ai livelli registrati prima della crisi finanziaria globale. Secondo le proiezioni presentate in questo Bollettino, il Pil dell'Italia, che nel 2017 sarebbe aumentato dell'1,5%, crescerebbe dell'1,4 nell'anno in corso e dell'1,2 nel biennio 2019-2020 e l'attività economica sarebbe sospinta principalmente dalla domanda interna; l'inflazione scenderebbe lievemente quest'anno (all'1,1% in media d'anno, dall'1,3% del 2017) e tornerebbe poi a salire in modo graduale. Questo quadro presuppone il permanere di condizioni finanziarie accomodanti. L'andamento del prodotto continuerebbe a dipendere dal sostegno delle politiche economiche espansive, ma in misura minore rispetto al passato. Tra i rischi restano rilevanti quelli che provengono dal contesto internazionale e dall'andamento dei mercati finanziari; rispetto agli ultimi scenari di previsione si sono ridotti i rischi connessi con le condizioni del sistema creditizio e con un possibile acuirsi dell'incertezza di famiglie e imprese sull'intensità della ripresa in atto.

INDICATORI DEI PERMESSI DI COSTRUIRE – ISTAT
A partire da questa edizione, vengono diffuse dall'Istat le serie storiche destagionalizzate degli indicatori dei permessi di costruire; inoltre, la cadenza di pubblicazione dei dati passa da semestrale a trimestrale. Nel II trimestre del 2017 si rileva un significativo incremento congiunturale del numero di abitazioni in nuovi fabbricati residenziali (+7,8%), che rafforza i segnali di crescita già rilevati nei primi tre mesi (+3,5%). La superficie in fabbricati non residenziali, dopo il forte aumento registrato nel I trimestre (+20,2%), nel II subisce invece una flessione (-4,7%). Il numero di abitazioni rilevato per i nuovi fabbricati aumenta, in termini tendenziali, del 9,5% nel I trimestre 2017 e del 13,6% nel II. Una dinamica sostanzialmente analoga contraddistingue la superficie utile (rispettivamente +12,3% e +11,4%). Dopo la fase di contrazione rilevata, in media, nel 2016, anche l'edilizia non residenziale torna, nel 2017, a crescere con variazioni tendenziali molto elevate: +49,8% nel I trimestre (dato influenzato dal valore particolarmente basso dell'indicatore nel I trimestre 2016) e +28,1% nel II. Nel complesso del I semestre del 2017 si registra una crescita tendenziale diffusa che interessa sia la parte residenziale (+11,7% sui primi sei mesi del 2016 per le abitazioni in nuovi fabbricati residenziali; +11,8% la superficie utile abitabile), che quella non residenziale (+37,7% la superficie non residenziale).

MANIFESTO PER IL RILANCIO DEL SETTORE IMMOBILIARE – CONFEDILIZIA
Ovvero 10 proposte di Confedilizia per il rilancio del settore immobiliare: il mondo immobiliare necessita di interventi che siano in grado di restituire fiducia a un comparto che soffre ormai da troppo tempo, come testimoniano tutti gli indicatori disponibili. L’Istat rileva che l’edilizia è l’unico settore che in Italia non sta registrando segnali di ripresa. Eurostat, dal canto suo, evidenzia che il nostro Paese è il solo in Europa in cui i prezzi delle abitazioni (e cioè il valore dei risparmi delle famiglie e delle imprese), continuano a scendere. Occorrono azioni forti finalizzate a rimuovere i vincoli normativi e fiscali che impediscono al settore immobiliare di svolgere quella funzione di motore di sviluppo dell’economia che da sempre lo ha caratterizzato. In questo quadro, si indicano alcune possibili linee direttrici: riduzione della pressione fiscale sul comparto immobiliare; sviluppo e rilancio dell’investimento immobiliare da destinare alla locazione da parte di gestori professionali, imprese e privati; estensione della cedolare secca a tutti i contratti di locazione; attribuzione al contratto di locazione dell’efficacia di titolo esecutivo per il ripristino della legalità; liberalizzazione delle locazioni commerciali; stabilizzazione degli incentivi per gli interventi di manutenzione, riqualificazione, efficientamento energetico e miglioramento sismico del patrimonio edilizio e semplificazione della normativa riguardante i titoli edilizi; misure di stimolo e di sostegno alla rigenerazione urbana; incentivi fiscali per le permute immobiliari; sviluppo del turismo attraverso la proprietà immobiliare privata; istituzione del Ministero dello sviluppo immobiliare, della casa e dell’edilizia.


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