N°192 - Panorama di Economia Immobiliare - Aprile 2018
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A differenza della precedente rilevazione si riscontra un aumento significativo di quanti percepiscono un miglioramento dell’economia in generale negli ultimi mesi, pari al 64,49% del campione. In particolare, nel II quadrimestre del 2017 è nulla la percezione di un trend negativo dell’economia, memtre uno 0,93% ritiene che l’economia sia molto migliorata. Con riferimento alla prospettiva futura (orizzonte temporale a 12 mesi), le risposte fornite dagli operatori intervistati indicano un sentiment di stabilità pari al 44,86% del campione, mentre il 48,60% prevede una situazione in miglioramento ma solo il 3,74% un evidente miglioramento. E’ importante evidenziare che nessuno degli intervistati prevede un netto peggioramento e che solo il 2,80% del panel percepisce un andamento negativo dell’economica nei prossimi mesi. Si riscontra omogeneità di risposte tra l’analisi della situazione passata (ultimo anno) e le prospettive future (prossimo anno). Nella valutazione del III quadrimestre 2017, con specifico riferimento al settore immobiliare, il panel mostra un incremento tra gli operatori che ritengono di essere in una fase di miglioramento e coloro che invece percepiscono una situazione di stabilità; tuttavia, una piccola quota degli intervistati, pari al 3,74%, ritiene che l’attività complessiva del settore immobiliare sia peggiorata. L’aumento di intervistati che abbiano percepito una situazione di miglioramento del settore determina, di fatto, come la maggioranza del campione negli ultimi 12 mesi abbia riscontrato uno scenario di ottimismo. Il sentiment riscontrato nel settore immobiliare per i futuri 12 mesi prospetta una situazione migliore rispetto a quanto rilevato negli ultimi 12 mesi: il 63,55% (contro il 55,56% degli intervistati della rilevazione precedente), prevede un miglioramento dell’economia, mentre il 33,64% percepisce una situazione di stabilità; le due opzioni estreme, divise tra chi prevede un decisivo miglioramento dell’economia, 1,87%, e chi riscontra invece un altrettanto decisivo peggioramento, 0,93%, rende trascurabile queste fattispecie nell’analisi globale del sentiment. Quanto rilevato con riferimento al settore immobiliare tende a riflettersi sull’attività degli operatori: come per il settore nel suo complesso, anche per le singole attività il sentiment prevalente indica una stabilità (54,81%) o un miglioramento (36,54%) e solo il 5,77% degli intervistati segnala, con riferimento agli ultimi 12 mesi, una diminuzione delle proprie attività, mentre il 2,88% degli operatori segnala forti crescite. Nessun operatore indica, invece, gravi diminuzioni. Le aspettative sulle attività (aziendale o professionale), degli intervistati per i prossimi 12 mesi si dividono fra chi prevede una stabilità (32,38%) e chi un aumento (56,19%), chi addirittura un forte incremento (3,81%); solo una piccola quota degli intervistati presagisce una situazione in diminuzione (7,62%). Anche in questo caso nessuno degli intervistati pronostica una drastica diminuzione della propria attività. Le aspettative positive riferite alle singole attività si traducono nell’individuazione delle seguenti strategie di intervento: (i) effettuare nuovi investimenti, (ii) aumentare la visibilità e (iii) sviluppare nuove linee di business. Nel complesso, come rilevato nel I quadrimestre, emerge nel panel degli intervistati la volontà di imprimere una decisa accelerazione alle proprie attività, mediante una pluralità di interventi. Elementi a comprova di queste percezioni sono il crescente numero di convegni di settore, la differenziazione delle asset class di investimento e la comparsa di nuovi strumenti tecnologici a supporto del real estate. Anche per questa rilevazione il sentiment dei prezzi di mercato degli immobili segnala indicazioni positive per tutte le asset class e tutti i comparti si muovono su un sentiero di crescita o di stabilità, anche alla luce delle importanti diminuzioni di prezzo riscontrate nel recente passato. Tuttavia, vanno messi in evidenza segnali di una moderata riduzione dei prezzi, soprattutto per il comparto uffici, e, rispetto ai precedenti quadrimestri del 2017, si percepisce una forte diminuzione di pochi punti percentuali per tutti i comparti. La terza rilevazione del 2017 conferma, di fatto, la stabilità del tempo medio di vendita nella percezione degli operatori e si segnala che gli unici settori per cui è prevista una forte crescita sono quello commerciale e il comparto uffici, anche se la percentuale associata a tale percezione risulta del tutto trascurabile (1,67% per ciascuno). Diversamente dalle precedenti rilevazioni di quest’anno, per tutti i comparti il panel degli intervistati percepisce una forte riduzione dei tempi medi di vendita e quanto evidenziato per i tempi medi di vendita emerge anche con riguardo allo sconto medio praticato. Come nella precedente rilevazione il comparto maggiormente attrattivo appare quello commerciale, per il quale si prevede un discostamento tra prezzo richiesto e prezzo di realizzo, basso o molto basso. Segue il comparto alberghiero, per il quale l’11,86% degli operatori intervistati percepisce uno sconto nullo, il 23,73% molto basso e il 42,37% basso. Anche in questa rilevazione rimane problematico il comparto industriale, segno di un processo di ristrutturazione delle aziende nonché della contestuale mancanza di immobili dal contenuto tecnologico e dal posizionamento favorevole rispetto alle principali infrastrutture non in linea con le nuove esigenze quali, per esempio, quelle dei magazzini dell’e-commerce. Il III quadrimestre conferma le rilevazioni dei trimestri precedenti, seppure con minimi scostamenti e, in particolare, il Sud si conferma attraente solo per il settore commerciale, a pari merito con le Isole (6,45%); queste ultime risultano attraenti per il solo comparto alberghi con una quota pari al 12,90%. Invece, il Nord e il Centro, al cui interno è compresa Roma, mostrano diverse opportunità di investimento per i vari comparti e, in particolare, si registra un lieve miglioramento per le opportunità relative al settore commerciale per il Centro Italia.
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