N°204 - Panorama di Economia Immobiliare - Gennaio 2019
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Dopo la flessione registrata a ottobre, a novembre 2018 si stima un contenuto aumento (+0,2%), rispetto al mese precedente per l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni. Nella media del trimestre settembre-novembre la produzione nelle costruzioni diminuisce dello 0,7% rispetto al trimestre giugno-agosto. Sia l’indice grezzo, sia l’indice corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 come a novembre 2017), mostrano una flessione dello 0,1% rispetto a novembre 2017. Una moderata crescita si osserva nella media dei primi undici mesi del 2018 nel confronto con lo stesso periodo del 2017, con un aumento dell’1,6% per l’indice grezzo e dell’1% per l’indice corretto per gli effetti di calendario.
PERMESSI A COSTRUIRE – ISTAT
Nel II trimestre del 2018 si stima che i permessi a costruire relativi al comparto residenziale registrino, al netto della stagionalità, una diminuzione congiunturale del 2% per il numero di abitazioni e un lieve incremento per la superficie utile abitabile (+0,4%). La superficie in fabbricati non residenziali cala in misura rilevante (-18,6%), confrontandosi tuttavia con il livello destagionalizzato particolarmente elevato raggiunto nel I trimestre dello scorso anno. I risultati negativi registrati nel II trimestre del 2018 collocano la stima del numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali, al netto della stagionalità, poco al di sotto della soglia delle 13mila unità, mentre la superficie non residenziale, pur perdendo quasi 0,8 milioni di mq nel trimestre, rimane su livelli relativamente elevati. La superficie utile abitabile, con 1,17 milioni di metri quadri, mantiene nel II trimestre 2018 un livello quasi invariato rispetto a quello del trimestre precedente. In termini tendenziali, nel II trimestre del 2018 continua la dinamica positiva del numero di abitazioni rilevata per i nuovi fabbricati (+1,3%), anche se in forte rallentamento rispetto al trimestre precedente; un analogo andamento caratterizza la superficie utile abitabile (+5,1%). L’edilizia non residenziale continua, nel II trimestre 2018, ad essere caratterizzata da una crescita tendenziale molto robusta (+24,9%), ma in decelerazione rispetto a quella del I trimestre.
BONUS RISTRUTTURAZIONI E MERCATO IMMOBILIARE – TECNOCASA E TECNORETE
I bonus fiscali per la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica sono stati prorogati anche per il 2019. Da quando sono stati introdotti hanno dato una mano al mercato immobiliare, soprattutto negli anni della crisi: le tipologie usate hanno subito un importante ribasso dei prezzi (dal 2008 si parla di una perdita di valore del 38,6%), che le ha rese appetibili grazie proprio agli incentivi fiscali che hanno consentito la personalizzazione dell’investimento immobiliare. La detrazione è pari al 50% per gli interventi di ristrutturazione e al 65% per quelli di riqualificazione energetica. Interessanti, a questo proposito, i dati del Cresme pubblicati recentemente, secondo cui la crescita degli investimenti veicolati dai bonus edilizia sono cresciuti del 170%. E tra le regioni che hanno fatto maggiore ricorso agli incentivi fiscali per la ristrutturazione e la riqualificazione edilizia c’è la Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Veneto. Questi dati non fanno altro che confermare la crescita dell’attenzione dei potenziali acquirenti allo stato manutentivo e all’efficienza energetica dell’immobile. L’analisi delle compravendite, realizzate attraverso le agenzie del gruppo Tecnocasa e Tecnorete, ha evidenziato che il 79,3% di esse ha interessato tipologie usate, la restante parte le nuove costruzioni. Con il mercato in ripartenza anche le nuove costruzioni, che dalla crisi sono state penalizzate, hanno iniziato lentamente a essere riconsiderate, visti i prezzi più bassi, soprattutto nell’hinterland delle grandi città dove si era tanto costruito negli anni del boom. Infatti, l’analisi delle compravendite per queste ultime realtà evidenzia che il 22,5% delle operazioni ha interessato il nuovo; la percentuale scende nei capoluoghi di provincia dove si porta al 19% e nelle grandi città dove si attesta intorno al 18,6%. Rispetto al semestre precedente le percentuali relative al nuovo sono in leggero aumento in tutte le realtà, infatti anche le soluzioni nuove o ristrutturate di recente hanno comunque subito un ribasso dei prezzi che dal 2008 si aggira intorno al 31,6%, sette punti percentuali in meno rispetto all’usato. In diverse realtà poi, metropoli e non, si segnala una ripartenza prudente dei nuovi cantieri.
RAPPORTO SEMESTRALE SULLE ASTE IMMOBILIARI – SOGEEA
Torna a salire il numero delle case all’asta in Italia, aumentato del 21,8% in sei mesi. Stando al Rapporto semestrale sulle aste immobiliari diffuso dal Centro Studi Sogeea, le procedure attualmente in corso nel nostro Paese sono infatti 17.899 a fronte delle 14.701 rilevate a luglio 2018. Si tratta del primo incremento dopo un biennio di costante calo e il valore assoluto si mantiene comunque assai distante dal picco registrato all’inizio del 2017, quando gli immobili residenziali in vendita forzata ammontavano a 33.304 unità. Confermando il trend delle precedenti rilevazioni, la maggioranza delle abitazioni all’asta ha un prezzo iniziale di vendita assai contenuto: il 68% di esse non supera i 100.000 euro, quota che sale addirittura fino all’89,3% se si prendono in esame anche quelle comprese nell’intervallo tra 100.000 e 200.000 euro. Considerato che si tratta nella stragrande maggioranza di immobili appartenenti a cittadini che non sono riusciti a fare fronte a un impegno finanziario, di solito il mutuo per l’acquisto della prima casa, si conferma come gli anni della crisi abbiano colpito con particolare severità le fasce di reddito medio-basse, costrette in molti casi a sacrificare il bene-rifugio per eccellenza. Un quinto del totale delle case si trova in Lombardia (3.721), regione che ne conta di più con ampio margine rispetto a Sicilia (1.815), Lazio (1.671), Veneto (1.669) e Piemonte (1.562); si attestano al di sopra delle mille unità anche la Campania (1.096) e la Toscana (1.007); spiccano le 1.047 abitazioni in vendita a Catania, che precede Roma (935), Bergamo (856), Brescia (677), Torino (660), Pavia (645) e Padova (547).
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