N°22 - Report CSEI-Tecnoborsa Marzo 2013
La variazione percentuale del volume di compravendite per l’intero settore immobiliare, nel IV trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è di quasi il -30%, dal 2004, si tratta della maggiore contrazione, in termini di tasso tendenziale annuo. Inoltre, l’inasprimento dei criteri di erogazione del credito e la crisi economica hanno prodotto una nuova e più pesante contrazione nelle erogazioni finalizzate all’acquisto di abitazioni. Tuttavia, l’interesse potenziale delle famiglie - più che doppio rispetto agli attuali livelli di attività - induce a ritenere che è dal settore bancario, prima ancora che dal repricing, che dipendono le possibilità di rilancio a medio termine del mercato immobiliare al dettaglio. Il peggioramento delle aspettative relative al reddito delle famiglie, ai livelli occupazionali, alle erogazioni degli istituti di credito e alle transazioni immobiliari, fanno sì che anche per i prezzi risulti accentuato l’andamento deflattivo. Attualmente, la prima parte dell’anno 2013 è ancora caratterizzata da incertezze e timori che rallenteranno le dinamiche di mercato; nella seconda parte del 2013 potrebbero esserci dei segnali di miglioramento, soprattutto se l’economia italiana darà segnali positivi e se i venditori, specie coloro che sono ancorati ad una visione di mercato che non è più quella attuale, inizieranno a ribassare i prezzi. L’anno in corso dovrebbe chiudersi in tutti i comparti con una caduta media prossima ai 5 punti percentuali, mentre nel 2014 la flessione si dovrebbe attestare poco al di sotto del 4%. In generale, in tutto l’anno 2012 e nei primi mesi del 2013 la crescita dell’offerta in locazione è stata superiore a quella dell’offerta in vendita, in misura pari al 6%; va detto, tuttavia, che la disponibilità sul mercato di immobili in vendita è di molto superiore a quella di immobili in locazione, data la scarsa propensione degli Italiani ad affittare una loro proprietà. Infine, la quota di abitazioni acquistate da persone fisiche con il ricorso al mutuo ipotecario risulta pari al 37%, quasi 8 punti percentuali in meno rispetto all’incidenza registrata nel 2011 e, in linea con l’aumento dei tassi di interesse che sono a un livello simile al 2006, la rata mensile iniziale ha subito ancora nel 2012 un incremento di circa il 3%. | ||