N°30 - Report CSEI-Tecnoborsa Febbraio 2014
Nel quarto trimestre del 2013 il quadro del mercato immobiliare rimane nel complesso debole, pur in presenza di alcuni segnali moderatamente positivi: secondo i dati complessivi del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia curato da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate aumentano i nuovi incarichi a vendere e sale lievemente la quota di operatori che dichiara di aver venduto almeno un immobile. Tuttavia, restano ancora improntati al pessimismo i giudizi sull’andamento corrente e atteso delle quotazioni immobiliari: il divario fra prezzi di offerta e di domanda resta la principale causa di cessazione dei mandati a vendere. Migliorano, però, le attese sull’andamento a breve termine del mercato di riferimento e, per il mercato nazionale, si consolidano le prospettive favorevoli in un orizzonte di medio termine (due anni). Quanto al panorama europeo, l’Italia mostra una diffusione della proprietà dell’abitazione di residenza più alta di quella mediamente riscontrata nei Paesi dell’area dell’euro; tuttavia, è in atto una riduzione nella diffusione della proprietà dell’abitazione di residenza a partire dal 2008, in controtendenza rispetto all’andamento registrato negli ultimi 30 anni, che evidenziava una progressiva riduzione delle famiglie in affitto a fronte di una maggiore diffusione della proprietà. Inoltre, dal 1991 il numero di annualità, in termini di reddito familiare medio, necessarie per l’acquisto dell’abitazione di residenza è cresciuto di quasi il 60% mentre, nel confronto con i principali Paesi dell’area dell’euro, il numero di annualità necessarie per l’acquisto di un’abitazione di 100 mq in Italia nel 2010 era pari a circa il doppio di quanto rilevato in Germania, superiore del 30% rispetto al valore della Francia e all’incirca equivalente al dato della Spagna. Per quanto riguarda, invece, le politiche energetiche nazionali l’applicazione delle misure previste dal Paee ha consentito nel 2012 un risparmio energetico complessivo di circa 75.000 GWh/anno, 30% in più rispetto al 2011, raggiungendo il 60% dell’obiettivo fissato dal Paee per il 2016. I settori che hanno maggiormente contribuito a questo risultato, soprattutto negli ultimi anni, sono l’industria e il residenziale e questi due settori insieme rappresentano l’80% del risparmio totale conseguito. | ||