N°41 - Report CSEI-Tecnoborsa Luglio/Agosto 2015

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Informazioni e Tendenze Immobiliari

Il 2015 si apre con una conferma della tendenza al ribasso dei prezzi delle abitazioni in atto da più di tre anni. Come accade dagli inizi del 2013, anche nel I trimestre dell'anno in corso la diminuzione tendenziale è dovuta sia ai prezzi delle abitazioni esistenti sia a quelli delle abitazioni nuove e il differenziale in valore assoluto si riduce a 1,8 punti percentuali, il minimo da quando è possibile calcolare la serie storica delle variazioni tendenziali. Anche il dato congiunturale conferma il quadro di generale ribasso dei prezzi: quello registrato nel I trimestre 2015 è, infatti, il quattordicesimo calo congiunturale consecutivo e, per la prima volta, è il risultato di una diminuzione dei prezzi delle abitazioni nuove più ampia di quella delle abitazioni esistenti.
Invece, nel campo delle locazioni nel II trimestre del 2015 si registra ancora un lieve aumento dei canoni con un incremento dell’1% del prezzo degli affitti che salgono a una media di 8,5 euro al mese, mentre a livello annuale si registra una variazione positiva pari all’1,6%.
Per quanto riguarda l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui, nel periodo gennaio-luglio 2015 è stato pari a 26.603 miliardi di euro rispetto ai 14.605 miliardi dello stesso periodo del 2014 e l’incremento su base annua è, quindi, dell’82,2%.
I mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi sette mesi del 2015, il 49,4% delle nuove erogazioni complessive ma, nei mesi più recenti, sono in forte incremento i mutui a tasso fisso che hanno superato a luglio 2015 il 60% delle nuove erogazioni - erano meno del 20% dodici mesi prima.
Si conferma pertanto l’andamento positivo che si registra ormai da due anni a questa parte, dopo il crollo del biennio 2011-2012. Anche l’importo medio richiesto rimane ancora contenuto, frutto sia del prezzo delle abitazioni in costante calo sia dell’atteggiamento prudente da parte dei richiedenti; infatti, si è attestato su 122.319 euro, al di sotto dei valori registrati nel corrispondente mese degli anni precedenti e ben distante dal picco del 2010, quando era risultato superiore a 140.000 euro.
La perdurante cautela da parte delle famiglie, nel tentativo di individuare soluzioni che pesino il meno possibile sul reddito disponibile, trova riscontro anche nell’orientamento verso piani di rimborso più lunghi: più di 2 richieste di mutuo su 3 hanno scadenza superiore ai 15 anni.
Dunque, dopo una prolungata fase di difficoltà, coincisa con la crisi economica degli ultimi anni e, soprattutto, con la debolezza e le incertezze che hanno caratterizzato il mercato del lavoro, gli italiani stanno mostrando un rinnovato interesse per il credito richiesto per finanziare l’acquisto della casa e anche per sostenere i consumi.
Tuttavia, a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti in Italia è ulteriormente cresciuta e le sofferenze lorde a maggio 2015 sono risultate pari ad oltre 193,7 miliardi.

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