N°54 - Report CSEI-Tecnoborsa Settembre/Ottobre 2017
Nel I semestre 2017 sono state analizzate 401.432 compravendite di immobili: di queste 300.929 hanno riguardato i fabbricati. Più della metà degli acquisti di fabbricati, pari al 56,48% (163.155 transazioni), hanno previsto la richiesta di agevolazioni prima casa con una evidente crisi del settore degli acquisti di immobili nuovi o ristrutturati. Sotto il profilo della ripartizione territoriale permane una netta differenza tra il Nord e il Sud del Paese, perché è sempre il Nord a trainare il mercato immobiliare. Comunque, il mercato delle abitazioni prosegue sul sentiero di risalita che ha caratterizzato gli ultimi 3 anni e il mercato residenziale cresce un po’ di più nelle grandi città in cui il risultato migliore è stato registrato a Napoli; seguono Palermo e Torino, mentre Roma e Milano si sono allineate alla media complessiva delle metropoli; più statico il mercato nelle città di Genova e Firenze, mentre Bologna è l’unica tra le grandi città a mostrare un dato negativo. Questa dinamica conferma la persistenza di una fase di sostanziale stabilità dei prezzi delle abitazioni, successiva al notevole calo registrato tra il 2012 e il 2016. Ciò avviene in presenza di una crescita del numero degli immobili residenziali compravenduti, ininterrotta dal II trimestre 2015 ma che si riduce di ampiezza per il IV trimestre consecutivo dopo il picco di +23,2% del I trimestre 2016. Però, c’è da notare che, secondo gli ultimi dati diffusi dall'Eurostat, l’Italia è l'unico Paese dell'Ue dove, nel II trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016, i prezzi delle abitazioni hanno registrato un calo; infatti, i valori delle case nel nostro Paese sono scesi dello 0,2%. Invece, affittare casa è divenuto più conveniente dopo i mesi estivi: il grande stock di immobili presenti sul mercato contiene le richieste dei proprietari, marcando una generale tendenza negativa, in particolare al Sud Italia, mentre nelle principali città come Roma o Milano si evidenzia, un elevato dinamismo della domanda di locazione, il che determina un andamento positivo dei prezzi. Quanto ai mutui, in agosto i prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,7%, i depositi del settore privato sono aumentati del 4,8% su base annua, mentre la raccolta obbligazionaria è diminuita del 14,7%. Le sofferenze sono diminuite del 6,5% su base annua ma, quando si corregge per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, le sofferenze risultano cresciute del 9,4%. I tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,51%. Resta la propensione a una certa prudenza e una bassa propensione al rischio del mondo bancario, visto che oltre il 70% dei mutui erogati non supera l’importo di 150.000 euro. Significativo invece appare l’aumento di oltre il 10% per i finanziamenti di importo superiore ai 500.000 euro, segnale di una timida ripresa dei grandi investimenti. | ||