Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia
SubTitle: Gennaio 2015
Banca d'Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate
sul mercato delle abitazioni in Italia
I PRINCIPALI RISULTATI
Le informazioni fornite riguardano l’attività di compravendita, quella di locazione e i relativi prezzi per il trimestre di riferimento – ottobre-dicembre 2014 – e in prospettiva.
Prezzi delle abitazioni – Nel quarto trimestre del 2014 si è lievemente ampliato il saldo negativo tra le quote di operatori che segnalano un aumento oppure una diminuzione dei prezzi di vendita (a -66,8 punti percentuali, da -65,3 della rilevazione di ottobre), riflettendo la minore incidenza dei giudizi di stabilità (31,6%, da 33,3%). La tendenza è stata comune sia alle aree urbane sia a quelle non urbane.
Compravendite – La quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione nel quarto trimestre del 2014 è salita al 70% (dal 64,4& nella precedente indagine). Anche i giudizi relativi alle condizioni della domanda sono risultati meno sfavorevoli: il saldo negativo tra gli agenti che riportano un aumento oppure una diminuzione dei potenziali acquirenti si è ridimensionato a -16,2 punti percentuali da -22,7 della precedente rilevazione.
Incarichi a vendere – Il saldo positivo fra le risposte di aumento e di diminuzione delle giacenze di incarichi a vendere si è ridotto (a 20,1 punti percentuali da 28,4 in ottobre), così come quello riferito ai nuovi mandati (a 15,5 punti percentuali da 19,7).
La principale causa di cessazione dell’incarico rimane il divario tra prezzi di domanda e di offerta. È lievemente aumentata la quota di operatori che segnalano la percezione di prezzi di acquisto ancora troppo elevati (a 60,4%, da 58% della precedente rilevazione), mentre è rimasta stabile quella di coloro che registrano offerte troppo basse (53%).
È invece diminuita l’incidenza di agenzie che riconducono la decadenza dell’incarico alla difficoltà di reperire un mutuo (35,7% da 37,3%).
Trattative e tempi di vendita – Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è rimasto stabile (16,1%), con livelli leggermente inferiori al Nord (15,8%) rispetto al Sud e Isole (17,2%).
Anche il tempo medio che intercorre tra l’affidamento del mandato e la vendita dell’immobile si è mantenuto pressoché invariato (9,5 mesi).
Modalità di finanziamento degli acquisti – La quota di acquisti finanziati con un mutuo ipotecario è appena cresciuta, al 60,7% (dal 59,9% in ottobre); anche il rapporto tra prestito e valore dell’immobile è aumentato (al 61,1%, dal 59,3%).
Locazioni – La quota di operatori che ha dichiarato di avere locato almeno un immobile nel quarto trimestre del 2014 è rimasta pressoché invariata, all’81,1% (era pari all’80,7% un anno prima). Nel contempo è appena aumentata l’incidenza di coloro che hanno segnalato una diminuzione dei canoni di locazione (a 53,2%, da 52,6% dell’indagine di ottobre), a fronte della riduzione della quota di giudizi di stabilità (a 44,3%, da 45,3%).
È cresciuta l’incidenza delle agenzie che si aspettano una stabilità dei canoni nel trimestre in corso (a 66,2%, da 61,8% nella precedente rilevazione), mentre il 31,5% ne prospetta una diminuzione (da 37,1%). Il margine medio di sconto sui canoni rispetto alle richieste iniziali del locatore si è confermato intorno al 7,5%.
I nuovi incarichi a locare vengono segnalati come stabili dal 59,3% degli operatori, mentre il saldo fra le risposte di aumento e di diminuzione è divenuto negativo, portandosi a 4,5 punti percentuali (era appena positivo in ottobre).
Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie – Si attenua il pessimismo degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento: il saldo fra attese di miglioramento e di peggioramento nel trimestre in corso è stato negativo per 7,4 punti percentuali, da -20,4 della precedente rilevazione.
Il saldo sulle attese sui nuovi incarichi a vendere è appena aumentato (a 16,9 punti percentuali, da 16). La quota di operatori che anticipano una diminuzione dei prezzi nel trimestre in corso è scesa al 58,7% (dal 61,2% della rilevazione di ottobre), riflettendo un aumento dei giudizi di stabilità (al 40,4% dal 38,4%) e, in misura più contenuta, di aumento (allo 0,9%, dallo 0,3%).
Le prospettive del mercato nazionale delle compravendite – Il saldo negativo dei giudizi sulle prospettive a breve termine nel mercato nazionale si è contratto di quasi 11 punti percentuali, dal -33,7% al -23%) ed è aumentata di quasi 5 punti l’incidenza delle indicazioni di stabilità (al 60%). In un orizzonte di medio termine (due anni) le attese denotano ottimismo: l’incidenza delle indicazioni di miglioramento ha segnato un netto rialzo (al 44,2%, dal 29,2% di ottobre), a fronte di un calo di quella relativa alle indicazioni di peggioramento (al 22,4% dal 33,1%).
Nota metodologica
Le rilevazioni sono effettuate dalla società Questlab Srl nel mese successivo alla fine del trimestre di calendario - quindi in gennaio, aprile, luglio e ottobre.
L’universo di riferimento è costituito dalle agenzie immobiliari che operano per conto terzi. Le informazioni sulla distribuzione della popolazione (aggiornate al 2011), sono di fonte Istat, fornite per classe di addetti e provincia.
Per il testo integrale:
Supplementi al Bollettino Statistico – Nuova Serie – Anno XXV – 23 Febbraio 2015 – Numero 10 Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia – Gennaio 2015 (615 kb) |